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Istat conferma forte contrazione PIL 2020 -8,9%, deficit lievita al 9,6%

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Istat conferma forte contrazione PIL 2020 -8,9%, deficit lievita al 9,6%
(Teleborsa) - La stima aggiornata dell'Istat dei Conti economici nazionali, per il biennio 2019-2020, conferma la contrazione di entità eccezionale dell’economia nel 2020, con un PIL in caduta dell'8,9%, invariato rispetto alla stima di marzo, dopo l'incremento dello 0,4% registrato nel 2019 (0,1 punti percentuali in più rispetto alla stima di marzo).

Nel 2020 il PIL ai prezzi di mercato si è attestato a 1.653,6 miliardi di euro, con una revisione al rialzo di 1.982 milioni rispetto alla stima di marzo scorso. Per il 2019 il livello del PIL risulta rivisto verso l’alto di 3.993 milioni di euro.

Dal lato della domanda, a trascinare la caduta del PIL è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito contributi negativi molto più limitati. Nel 2020 gli investimenti fissi lordi sono diminuiti in volume del 9,2%, i consumi finali nazionali del 7,8%, le esportazioni di beni e servizi del 14%; le importazioni sono scese del 12,9%.

Dal lato dell’offerta di beni e servizi, si confermano le forti contrazioni del valore aggiunto in agricoltura (-6,3%), nelle attività manifatturiere (-10,9%), nelle costruzioni (-6,4%) ed in alcuni comparti del terziario (-8,3% nel complesso il settore dei servizi).

Nel 2020, per l’insieme delle società non finanziarie la quota di profitto è pari al 43% e il tasso di investimento al 21%. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2020 una diminuzione del 2,9% in valore e del 2,6% in termini di potere d’acquisto. La contestuale marcata diminuzione dei consumi privati (-11%), ha generato una crescita della propensione al risparmio delle famiglie al 15,6% dall’8% del 2019.

L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è pari al 9,6% del PIL, rivisto al ribassi di -0,1 punti ed in netto peggioramento rispetto al -1,5% del 2019, soprattutto a causa delle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti della crisi. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -6,1% del PIL.
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