Facebook Pixel
Milano 16:25
34.350,25 +1,21%
Nasdaq 16:24
17.705,34 +1,58%
Dow Jones 16:24
38.286,77 +0,53%
Londra 16:25
8.141,91 +0,78%
Francoforte 16:24
18.192,1 +1,53%

Nagel (Bundesbank): BCE non deve mollare troppo presto lotta all'inflazione

Finanza
Nagel (Bundesbank): BCE non deve mollare troppo presto lotta all'inflazione
(Teleborsa) - "Continuerò a fare tutto il possibile per garantire che noi, in qualità di Consiglio direttivo della BCE, non molliamo - in nessun caso - troppo presto, per portare avanti con determinazione la normalizzazione della politica monetaria, anche se le nostre misure frenano la crescita economica". Lo ha detto Joachim Nagel, presidente della Bundesbank e quindi membro del consiglio direttivo della BCE, nel corso di un intervento a una conferenza sulla supervisione bancaria, ricordando che quest'anno i prezzi al consumo sono aumentati più e più volte a tassi mai visti dall'introduzione dell'euro.

"Perché in una situazione in cui la politica monetaria è in ritardo rispetto alla curva, i costi macroeconomici sarebbero significativamente più elevati", ha specificato l'economista tedesco.

Nagel ha detto che "non c'è dubbio che più a lungo l'inflazione rimane elevata, maggiore è il rischio che le aspettative di inflazione a lungo termine aumentino. Sarebbe allora tanto più difficile per la politica monetaria ripristinare la stabilità dei prezzi. E ciò aumenterebbe il rischio che l'inflazione rimanda ancorata a livelli elevati nel medio termine".

Il numero uno della Bundesbank ha ricordato che "ulteriori rialzi dei tassi di interesse sono necessari per riportare il tasso di inflazione al 2%" e sottolineato che "l'entità di ciascun gradino del tasso di interesse e quanto in alto aumenteremo i tassi dipenderà dall'evoluzione dei dati e delle prospettive".

Tuttavia, la normalizzazione della politica monetaria "è qualcosa di più del semplice aumento dei tassi di interesse chiave", ha detto, con riferimento al grande stock di bond in pancia alla BCE. "Questi attualmente ammontano a quasi 5 trilioni di euro - ha spiegato - E continuano a spingere in modo significativo i rendimenti obbligazionari dell'area dell'euro".
Condividi
```