Facebook Pixel
Milano 28-mar
34.750,35 0,00%
Nasdaq 28-mar
18.254,69 0,00%
Dow Jones 28-mar
39.807,37 +0,12%
Londra 28-mar
7.952,62 0,00%
Francoforte 28-mar
18.492,49 0,00%

Manovra, arriva la Card risparmio per combattere la povertà

Il nuovo aiuto sarà riconosciuto alle famiglie più disagiate cin reddito Isee sino a15mila euro

Economia, Welfare
Manovra, arriva la Card risparmio per combattere la povertà
(Teleborsa) - Il Governo ha messo a punto nella manovra un nuovo strumento per combattere la povertà e aiutare le famiglie più disagiate in questo momento di grane difficoltà. Si tratta della Card Risparmio spesa, che sarà riconosciuta alle famiglie con reddito più basso per fare la spesa in esercizi convenzionati.



La dotazione riconosciuta da Governo a questa misura contro la povertà ed il disagio sociale è pari a 500 milioni di euro, che saranno erogati da un Fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l’anno 2023.

La Carta risparmio spesa, a differenza della Social Card, sarà gestita dai Comuni, non dall'INPS, e prederà la forma di un carnet di "buoni spesa" spendibili presso punti vendita convenzionati per l'acquisto di generi alimentari, anche con l'aggiunta di un ulteriore sconto sul prezzo dei prodotti acquistati.

L'aiuto sarà riconosciuto alle famiglie più disagiate, cioè quelle con reddito Isee non superiore ai 15mila euro. Per chi è già titolare della Social Card rilasciata dall'INPS non è chiaro se i due strumenti coesisteranno oppure se la nuova card andrà a soppiantare la precedente.

La crisi economica e l'aumento dell'inflazione hanno ridotto il potere d'acquisto e quindi impoverito le famiglie italiane, anche quelle del ceto medio, che si sono ritrovate sulla soglia della povertà. Ne è scaturito, anche in conseguenza del caro bollette, un taglio dei consumi, che investe anche i beni di prima necessità. Secondo un recente sondaggio di Coldiretti-Censis il 47% degli italiani è stato costretto a tagliare la quantità di cibo acquistato, percentuale che sale al 60% se si considera la fascia di popolazione a basso reddito, colpendo prodotti come bevande alcoliche, dolci e salumi, ma anche fonti di proteine importanti come pesce e carne.
Condividi
```