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Istat: crescita rallenta, consumatori e imprese più cauti

Macroeconomia
Istat: crescita rallenta, consumatori e imprese più cauti
(Teleborsa) - L’incertezza legata alle prospettive di rallentamento della crescita il prossimo anno rendono cauti consumatori e imprese che producono beni di consumo e che si aspettano una riduzione dei prezzi. Lo sottolinea l'Istat nella consueta nota sulla congiuntura, ricordando che La fiducia di consumatori e imprese, a dicembre, è aumentata per il secondo mese consecutivo. Le famiglie hanno evidenziato attese positive sulla situazione economica del paese, inclusa la disoccupazione, mentre tra le imprese i giudizi e le aspettative sono migliorati nelle costruzioni e nei servizi di mercato.

Il quadro internazionale di fine anno - spiega l'Istat - è caratterizzato da una decelerazione delle spinte inflazionistiche innescata dall’orientamento restrittivo della politica monetaria nei principali paesi e dalla moderazione dei prezzi dei prodotti energetici. A ottobre, il commercio internazionale di beni in volume è diminuito dell’1,6% rispetto al mese precedente (+0,1% a settembre) con cali generalizzati delle esportazioni e importazioni soprattutto nell’area dell’euro e nei paesi avanzati asiatici. Il PMI globale sui nuovi ordinativi all’export di dicembre si è collocato, per il decimo mese consecutivo, al di sotto della soglia di espansione di 50, suggerendo che la domanda mondiale potrebbe proseguire una tendenza discendente. In Cina, il forte aumento dei contagi di Covid-19 è atteso frenare la crescita economica nei prossimi mesi, con effetti negativi anche per altri paesi.

Guardando all'Italia, l'Istat ricorda che la produzione industriale, a novembre, ha registrato un’ulteriore flessione congiunturale (-0,3%) di entità minore rispetto alle variazioni negative dei due mesi precedenti. Il calo è stato diffuso a tutti i settori con l’eccezione di quello dei beni strumentali. Il mercato del lavoro è stato contraddistinto da una lieve diminuzione di occupati e disoccupati e da un aumento marginale degli inattivi. Il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 7,8%.

A dicembre, l’indice dei prezzi al consumo armonizzato (IPCA) ha mostrato un moderato rallentamento anche se il differenziale con l’area euro si è ampliato ulteriormente, superando i 3 punti percentuali, per effetto della maggiore crescita in Italia dei listini dei beni energetici e degli alimentari. Il “carrello della spesa” di dicembre, che sintetizza i prezzi dei beni alimentari per la cura della casa e della persona, ha segnato una marginale decelerazione (12,6% da 12,7% di novembre). Nello stesso mese, l’inflazione di fondo al netto degli energetici e degli alimentari freschi è accelerata (+5,8% da 5,6%), confermando la persistenza del fenomeno inflativo.



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