Facebook Pixel
Milano 28-mar
34.750,35 0,00%
Nasdaq 28-mar
18.254,69 0,00%
Dow Jones 28-mar
39.807,37 +0,12%
Londra 28-mar
7.952,62 0,00%
Francoforte 28-mar
18.492,49 0,00%

Tim, arriva l'offerta non vincolante di Cdp e Macquarie per la rete

Economia, Telecomunicazioni
Tim, arriva l'offerta non vincolante di Cdp e Macquarie per la rete
(Teleborsa) - Cdp Equity e Macquarie hanno presentato un'offerta non vincolante per l'acquisto del 100% di Netco. Per Tim arriva quindi un'alternativa alla proposta di Kkr. Sul tavolo ci sarebbero 18 miliardi – con circa 2-2,5 miliardi in termini di cassa effettiva e quindi a disposizione della riduzione del debito di Tim – per un'offerta che scade il 31 marzo 2023. La proposta dovrà essere prima valutata dal Comitato Parti Correlate e poi portata all'attenzione del Cda, se possibile già alla riunione del 15 marzo, quella programmata per l'approvazione del bilancio.



La proposta di Kkr è basata su 10 miliardi di debito e 10 di equity (tanto verrebbe valorizzata Fibercop in cui il fondo americano ha investito due anni fa 1,8 miliardi aggiudicandosene il 37,5%). La Cassa offrirebbe invece più cash e a condizioni più rassicuranti sul perimetro occupazionale: non ci sarebbero infatti richieste di riassorbire personale nella ServCo come secondo indiscrezioni avrebbe avanzato il fondo americano. Le due proposte restano comunque lontane dai 31 miliardi delle valutazioni di Vivendi.

Ora il confronto potrebbe essere spostato in assemblea. La Borsa quando è arrivata l'offerta Kkr si era espressa a favore e aveva invece mostrato cautela su un possibile intervento di Cdp per il grande nodo rappresentato dalle remedies che l'Antitrust potrebbe imporre e che potrebbero impattare sul perimetro occupazionale. Cdp, che è azionista con il 9,8% di Tim, con Macquarie controlla invece Open Fiber, rispettivamente al 60% e 40 per cento. Il rischio Antitrust potrebbe pero essere gestito dialogando con la Commissione ed eventualmente con la cessione di quelle poche aree in sovrapposizione a fondi che già si sono fatti avanti.

Lo stesso ceo di Cdp Equity, Francesco Mele, aveva ammesso le difficoltà aggiungendo che al di là degli "aspetti tecnici da chiarire" era pronto a "valutare e fare il possibile" per procedere. Era stato lo stesso Mele poi ad aprire a una collaborazione con Kkr. "Abbiamo rapporti con tutti – ha dichiarato Mele – e ci piace lavorare con altri investitori, quindi anche con Kkr". I due acquirenti avrebbero inoltre l'appoggio del Governo mentre la strada del fondo americano potrebbe essere intralciata dal Golden Power, i poteri speciali con cui il Governo può mettere veti o paletti all'investimento straniero nelle società strategiche italiane.
Condividi
```