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Assoreti, patrimonio in recupero a 729 miliardi. Scende la liquidità

Finanza
Assoreti, patrimonio in recupero a 729 miliardi. Scende la liquidità
(Teleborsa) - Il primo trimestre del 2023 si chiude con una valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi di investimento, distribuiti dagli intermediari associati Assoreti tramite i propri consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede, che sale a 729,4 miliardi di euro, con una crescita del 4,4% rispetto a fine dicembre 2022 alla quale la raccolta netta e l'effetto mercato contribuiscono rispettivamente per 2p.p.; più marginale l'impatto delle modifiche intervenute sul perimetro di rilevazione (0,4p.p.). A fine dicembre 2022 il patrimonio totale era pari a 698,9 miliardi di euro, mentre a fine marzo 2022 era pari a 768,2 miliardi di euro.

Strumenti finanziari, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali raggiungono i 610,8 miliardi di euro rappresentando, nel loro insieme, l'83,7% del patrimonio (+1,1p.p. t/t); di questi, 471,9 miliardi sono investiti in prodotti del risparmio gestito (il 64,7% del portafoglio; -1,2p.p. t/t) e 138,8 miliardi in strumenti finanziari amministrati (il 19% del patrimonio; +2,4p.p. t/t). La componente strettamente finanziaria (Oicr, gestioni individuali e titoli amministrati) aumenta dell'8,4% t/t con un effetto mercato stimato al 3,1%. La liquidità scende a 118,6 miliardi, con un'incidenza in portafoglio del 16,3% (-1,1p.p. t/t).

"Nonostante il perdurare delle difficoltà, l'attività delle Reti continua a dimostrarsi solida - ha commentato il presidente Massimo Doris - Per il secondo trimestre consecutivo, l'effetto positivo dei mercati finanziari torna ed essere leva di crescita del patrimonio dei clienti gestito dalle nostre associate. Ma la crescita deriva anche dai risultati di raccolta netta che si confermano allineati a quelli dell'anno precedente. I valori aumentano, la fiducia viene ripagata nel tempo".

Risparmio gestito

La valorizzazione complessiva degli asset del comparto gestito aumenta del 2,4% t/t; il maggiore contributo alla crescita arriva dai fondi comuni di investimento (+3,7% t/t) e dalle gestioni individuali (+3,3% t/t). Il valore degli OICR, sottoscritti direttamente, risulta pari a 203,6 miliardi di euro, con un'incidenza complessiva sul portafoglio che subisce una lieve flessione e si attesta al 27,9%. In particolare, le gestioni collettive aperte domiciliate all'estero salgono 178,9 miliardi di euro (24,5% del patrimonio) mentre i fondi aperti di diritto italiano valgono 21,7 miliardi.

La valorizzazione delle gestioni individuali raggiunge i 75,2 miliardi, pari al 10,3% del portafoglio. Il comparto assicurativo/previdenziale vale 193,1 miliardi di euro (+0,7 t/t), con un'incidenza in portafoglio del 26,5%. Le unit linked raggiungono 92,5 miliardi di euro, i prodotti multi-ramo 39,6 miliardi mentre le polizze vita tradizionali scendono a 44,7 miliardi; la componente prettamente previdenziale sale a 16,4 miliardi.

Il contributo complessivo delle Reti al patrimonio investito in OICR aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è quindi, ora, pari a 385,2 miliardi di euro, con un'incidenza del 35,2% sul patrimonio totale investito in fondi (patrimonio gestito pari a 1.094,5 miliardi di euro – dato provvisorio). A fine 2022 l'incidenza era pari al 34,8%.

Risparmio amministrato

La raccolta netta e le performance spingono la crescita degli strumenti finanziari amministrati (+19,4% t/t) che così raggiungono i 138,8 miliardi di euro. Nei portafogli dei clienti delle Reti cresce l'incidenza dei titoli azionari (7%), con 51 miliardi, dei titoli di Stato (5,1%), con 37,3 miliardi, e delle obbligazioni corporate (3,3%), con 23,8 miliardi.
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