(Teleborsa) - Sarà una visita breve ma cruciale quella della
Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Parigi, dove incontrerà il Presidente francese
Emmanuel Macron, per discutere di una serie di temi cruciali nell'agenda dei due leader.
Meloni, dopo aver partecipato
all'assemblea generale del Bureau International des Expositions (BIE), sarà ricevuta all'Eliseo per discutere dei dossier caldi, sul solco dell'intesa raggiunta durante il bilaterale di Hiroshima. Base di partenza il Trattato del Quirinale, ma la strada è ancora tutta in salita.
Se il
tema migranti appare ancora
divisivo, un'intesa potrebbe essere trovata su
temi strettamente europei, come il Patto di stabilità, anche in vista del vertice di fine giugno, e sul comune e convinto sostegno all
'Ucraina. Si parlerà anche di
dossier caldi per l'Italia come
l'Expo 2030, la
TAV e gli equilibri nel settore delle
telecomunicazioni.
Si partirà dalla
candidatura di Roma all'Expo 2030, motivo principale della visita di Meloni a Parigi, su cui il governo sta lavorando assieme alla Regione Lazio ed al sindaco Roberto Gualtieri. Determinante sarà proprio la vista della Premier, che segue quella del principe saudita
Bin Salman, anche lui a Parigi per sostenere la candidatura di
Riad all'Expo. Sarà questo un momento cruciale per Meloni, che dovrà
convincere i giudici del BIE che Roma sia la scelta migliore per l'Expo e, a questo fine, è rivolto anche lo spettacolo che l'ambasciata italiana a Parigi offrirà stasera, con tanto di Colosseo sullo sfondo, luci e colori, per raccontare il meglio dell'Italia.
Altro tema storico la
TAV Torino-Lione, un dossier che accomuna contro l'opposizione agguerrita degli ambientalisti italiani e francesi, tornati a farsi sentire negli ultimi tempi, e dopo l'allarme sui possibili ritardi nella costruzione della tratta francese, categoricsmentr smentiti dal governo.
C'è poi qualche tema più strettamente industriale e strategico, come quello che concerne le telecomunicazioni ed il ruolo della francese
Vivendi nel bloccare il
dossier rete unica di TIM. I francesi detengono una quota del 23,7% della società italiana ed hanno sinora bloccato la scelta del partner con cui portare avanti il progetto. Ma si è giunti questa settimana ad una fase critica perché
il CdA dovrà scegliere entro giovedì 22 giugno fra le offerte concorrenti di
Macquarie-CDP e KKR per Netco, la società che controlla la rete, posto che gli americani hanno avanzato la proposta migliore sotto il profilo economico.