(Teleborsa) - "I dati odierni sull'Indice dei prezzi al consumo in
Europa dimostrano che l'
inflazione si sta dimostrando difficile. Se da un lato ci aspettiamo che alcune componenti dell'inflazione, come i costi della logistica o dei materiali, si attenuino entro la fine dell'anno, dall'altro riteniamo improbabile un ritorno all'era della "non inflazione". La previsione di punti di inflessione precisi o di eventuali livelli di inflazione è un'attività difficile e non è al centro del nostro approccio di investimento". Ha commentato così
Marc Schartz, European Equities Portfolio Manager di Janus Henderson i
dati preliminari dell'Ufficio statistico europeo Eurostat sull'inflazione nell'Eurozona.
"Tuttavia – ha aggiunto l'analista –, data la rigidità dei mercati del lavoro, la tendenza alla delocalizzazione dell'industria manifatturiera e gli investimenti necessari per la
transizione energetica, riteniamo che l'inflazione possa rimanere a livelli significativi ancora a lungo. Il ritorno di un'inflazione sottostante più sostenuta e quindi la fine dei tassi d'interesse a zero (cioè del denaro gratuito) dovrebbero giocare a favore della nostra
filosofia d'investimento, che si basa sull'individuazione di società con potere di determinazione dei prezzi e solide capacità di generare rendimento indipendentemente dalla leva finanziaria".
Focus sull'Italia e sui
dati pubblicati dall'Istat invece per le associazioni di categoria legate a distribuzione e consumatori. “I dati confermano il rallentamento dell’inflazione ma permane una situazione di difficoltà economica per le famiglie, confermata dalla debolezza dei consumi, in particolare per quanto riguarda i volumi di vendita del settore alimentare”, ha commentato Carlo
Alberto Buttarelli, Presidente di
Federdistribuzione. “Pur in un contesto economico complicato, manteniamo l’impegno sottoscritto in una lettera di intenti lo scorso 4 agosto con il
Ministero delle Imprese e del Made in Italy e che ci vede al tavolo con l’obiettivo di giungere al protocollo su un ‘trimestre anti-inflazione’, sul quale auspichiamo si possa avere l’adesione anche da parte delle
imprese di produzione dei beni di largo consumo per dare efficacia a questa iniziativa”, ha comunque assicurato Buttarelli.
L’inflazione pesa sulle famiglie con la
frutta che registra al consumo un aumento del 9,4% che per la
verdura sale al 20,2%, con i prezzi che triplicano dal campo alla tavola e i produttori agricoli che chiedono un prezzo minimo che copra almeno i costi di produzione come prevede la legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. E’ quanto emerge dall’analisi dalla
Coldiretti sui dati Istat sull’andamento dell’inflazione ad agosto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno che registra un aumento per l’
alimentare del 9,8%.
Per
Massimiliano Dona, presidente dell'
Unione Nazionale Consumatori, si tratta di "un calo insoddisfacente, con il contagocce. L'inflazione si abbassa ma troppo a rilento. Il raffreddamento dell'inflazione significa che i prezzi, pur se ad un ritmo inferiore, continuano lo stesso a salire nonostante abbiano oramai raggiunto livelli stellari, insostenibili per troppe famiglie. Inoltre, se quella tendenziale cala, quella su base mensile decolla dello 0,4%, facendoci tornare ai livelli del mese di aprile. Per trovare un balzo superiore bisogna risalire fino al mese di novembre 2022, quando si arrivò a +0,5%".
“I dati Istat dimostrano come l’emergenza prezzi non sia finita – avvisa invece il presidente di Assoutenti,
Furio Truzzi – I nuovi rialzi dei carburanti rischiano di avere nelle prossime settimane ripercussioni dirette sui prezzi al dettaglio, portando a rincari generalizzati per tutti i prodotti, a partire dagli alimentari. Per tale motivo ribadiamo la nostra richiesta al Governo di intervenire sulle accise che gravano su benzina e gasolio in modo da calmierare i listini e incentivare la discesa dei prezzi al dettaglio in tutti i settori”.