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Edison verso raddoppio EBITDA al 2030, punta su impianti nucleari

Energia, Finanza
Edison verso raddoppio EBITDA al 2030, punta su impianti nucleari
(Teleborsa) - Edison, tra le principali società energetiche in Italia e in Europa, prevede di investire 10 miliardi di euro tra il 2023 e il 2030 e di raggiungere un livello di EBITDA compreso tra 2 e 2,2 miliardi di euro a fine piano rispetto a 1,1 miliardi del 2022. Questo obiettivo verrà raggiunto grazie a un significativo cambiamento del portafoglio industriale che porterà le attività a emissioni dirette nulle o quasi nulle a rappresentare il 70% dell'EBITDA rispetto a una media dell'ultimo triennio del 35%. Tale evoluzione sarà finanziata tramite flussi di cassa operativi e un livello di debito in linea con il rating investment grade.

L'annuncio è arrivato in occasione del 140° anniversario dall'avvio delle attività, in cui Edison ha presentato la strategia di sviluppo al 2030 e le ambizioni al 2040, volte a consolidare l'impegno nella transizione ecologica a supporto dei clienti e nella sicurezza e autonomia del sistema energetico nazionale.

"140 anni fa abbiamo avviato il processo di elettrificazione del paese e abbiamo inaugurato una nuova era. Oggi siamo un leader della transizione energetica e la nostra storia di primati ci ha abituati a contribuire con responsabilità al futuro del paese per garantire sempre la sicurezza, la stabilità e l'autonomia del sistema energetico nazionale a beneficio di tutti i nostri clienti", ha commentato l'AD Nicola Monti.

"Questo significa guardare sempre avanti e compiere oggi scelte coraggiose stimolando tutti gli attori a un confronto serio e ispirato alla neutralità tecnologica, che integra sicurezza e indipendenza del sistema con sostenibilità economica ed ambientale - ha aggiunto - Per questo, Edison continua a investire in innovazione per creare nuove filiere italiane ed europee nella transizione ecologica assicurando che il passaggio alla nuova era sia un’opportunità di progresso per tutti".

Il portafoglio di attività al 2030 vedrà la generazione elettrica rinnovabile rappresentare oltre il 45% della redditività del gruppo, i servizi ai clienti industriali, domestici e alla pubblica amministrazione contribuiranno per circa un quarto, il gas e la produzione termoelettrica ne rappresenterà il 30%.

Dei 10 miliardi di investimenti previsti, circa la metà puntano sullo sviluppo di fonti rinnovabili, circa 1 miliardo sui sistemi di flessibilità e circa 2,5 miliardi sui servizi energetici per la decarbonizzazione dei consumi, la rimanente quota, pari a 1-2 miliardi di euro, sarà destinata alle attività del gas e alla crescita del portafoglio clienti.

Guardando al 2040, Edison ritiene che l'energia nucleare potrà ricoprire un ruolo chiave per il raggiungimento dei target UE di carbon neutrality, dando stabilità al sistema elettrico e compensando l'intermittenza delle fonti rinnovabili. Edison ha quindi l'ambizione di sviluppare il nuovo nucleare, se si creeranno le condizioni per il suo ritorno in Italia. In particolare, punta ad avviare due impianti nucleari da 340 MW ciascuno con tecnologia SMR tra il 2030 e il 2040, valorizzando in particolare le distintive competenze tecnologiche dell’azionista EDF.
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