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BCE, de Guindos: "Tassi resteranno restrittivi finché sarà necessario"

Finanza
BCE, de Guindos: "Tassi resteranno restrittivi finché sarà necessario"
(Teleborsa) - Tassi di interesse alti più a lungo. E' stato Luis De Guindos, numero due della BCE, a confermare il mantra che ormai da tempo ripete la Presidente Christine Lagarde, confermando una politica restrittiva per buona parte del 2024. "Riteniamo che i tassi di interesse di riferimento della BCE siano a livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al raggiungimento dell'obiettivo di inflazione al 2%", ha affermato il vice di Lagarde, ribadendo "continueremo a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare il livello e la durata appropriati della restrizione".

"Dall’inizio del nostro ciclo di rialzi, abbiamo aumentato i nostri tassi ufficiali per un totale di 450 punti base. - ha ricordato De Guindos - Il nostro orientamento politico restrittivo continua a trasmettersi con forza nelle condizioni di finanziamento e incide sempre più sull’economia reale".

"L’inflazione è scesa notevolmente, ma si prevede che rimarrà troppo elevata per troppo tempo, e le pressioni interne sui prezzi restano forti", ha sottolineato il vice della BCE, ribadendo "saremo in modo che i nostri tassi ufficiali siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario".

"Alla luce dell’elevata incertezza prevalente - ha proseguito il banchiere - le nostre future decisioni sui tassi ufficiali continueranno a dipendere dai dati e ad essere prese incontro per incontro. Alla nostra riunione di dicembre avremo una nuova serie di proiezioni macroeconomiche e più dati sull’inflazione effettiva e sottostante, sull’attività economica e sullo stato di trasmissione, quindi saremo in una posizione migliore per rivalutare le prospettive di inflazione e le azioni politiche necessarie".

"Nel terzo trimestre di quest’anno il PIL reale è diminuito dello 0,1% su base trimestrale", ha fatto notare De Guindos, parlando della situazione congiunturale ed aggiungendo "è probabile che l’economia dell’area euro rimanga debole nel breve termine. Tuttavia, sembra destinata a rafforzarsi nuovamente nel medio termine".

"L’inflazione, che ha seguito una traiettoria discendente negli ultimi 12 mesi" - ha ricordato il banchiere - potrebbe sperimentare "un temporaneo rimbalzo nei prossimi mesi", laddove "i prezzi dell’energia rimangono una delle principali fonti di incertezza in un contesto di crescenti tensioni geopolitiche e dell’impatto delle misure fiscali. Lo stesso vale per i prezzi dei prodotti alimentari, che potrebbero subire pressioni al rialzo a causa di eventi meteorologici avversi e, più in generale, della crisi climatica in atto".

Per de Guindos "un sistema finanziario resiliente e ben funzionante è essenziale per la trasmissione fluida della politica monetaria necessaria per raggiungere il nostro obiettivo. A tal fine, le autorità macroprudenziali dovrebbero preservare riserve di capitale per garantire che siano disponibili nel caso in cui le condizioni nel settore bancario peggiorino. Inoltre, gli insegnamenti tratti dalle turbolenze di questa primavera sottolineano la necessità di attuare le riforme di Basilea III e di completare l’unione bancaria, mentre i precedenti shock di mercato confermano la necessità di rafforzare la resilienza del settore finanziario non bancario".

"Anche le politiche fiscali prudenti e orientate agli investimenti - ha concluso il vice della BCE - sostengono il nostro obiettivo di stabilità dei prezzi. La politica fiscale dovrebbe essere orientata a rendere l’economia dell’area euro più produttiva e a ridurre gradualmente l’elevato debito pubblico. Le riforme strutturali volte a migliorare la capacità di offerta dell’area euro possono contribuire a ridurre le pressioni sui prezzi nel medio termine. È quindi fondamentale che la riforma della governance UE venga portata a termine, al fine di ancorare le aspettative e sostenere la disciplina fiscale.
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