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Yolo passa su EGM, de Cobelli: piano rispettato, con M&A acceleriamo break-even

Assicurazioni, Finanza
Yolo passa su EGM, de Cobelli: piano rispettato, con M&A acceleriamo break-even
(Teleborsa) - "Yolo si è quotata nell'agosto 2022, in un momento non semplice per guerre e altri fattori internazionali, e quindi avevamo scelto il segmento EGM PRO per essere un po' più tranquilli e metterci al riparo da forti oscillazioni e volatilità. Il piano prevedeva però certi ritmi di crescita, che siamo riusciti a centrare sia nel 2022 che nel 2023, e quindi - con la fiducia dei nostri azionisti e avendo dimostrato di essere capaci di rispettare quanto detto - abbiamo deciso di passare all'EGM ordinario". Lo dice a Teleborsa Gianluca de Cobelli, amministratore delegato di Yolo, in occasione del passaggio odierno da Euronext Growth Milan - Segmento professionale (EGM PRO) a Euronext Growth Milan (EGM), il segmento aperto agli investitori al dettaglio.

"Il passaggio è comunque ancorato ad alcuni elementi - spiega l'AD - Il primo era il rispetto dei piani, e lo abbiamo centrato. Il secondo era la conferma della crescita del mercato insurtech, o comunque dell'innovazione nel mercato assicurativo, e si è verificata. Il terzo era che ci fossero dei mercati finanziari non così burrascosi, e oggettivamente - se uno si guarda indietro - ora un po' di sereno sembra all'orizzonte".

Viste le difficoltà vissute dall'EGM nel 2023, de Cobelli si dice consapevole di non stare andando "su un mercato particolarmente dinamico, però dà spazio anche a nuovi investitori, più scambi e dinamismo. E tra l'altro noi sul mercato cominciamo ad avere un posizionamento non solo sul fronte corporate ma anche retail, perchè abbiamo sviluppato la nostra rete e acquisito più visibilità, quindi anche il brand Yolo inizia a essere conosciuto".

Il passaggio all'EGM è anche funzionale all'importante operazione straordinaria che Yolo sta cercando di portare a termine. Il 9 febbraio, in concomitanza con i risultati preliminari 2023, ha infatti anche comunicato di aver avanzato un'offerta non vincolante per l'acquisizione del 51% di una società spagnola con l'obiettivo di portare a termine l'operazione entro il primo semestre dell'anno. Si tratta di una realtà con ricavi previsti nel 2023 tra 3 e 3,5 milioni di euro, EBITDA margin superiore al 13% e posizione finanziaria netta positiva (cassa), quindi con una solida capacità reddituale, e caratteristiche che la rendono sinergica al modello di business di Yolo.

"Questo operazione, oltre a portarci del fatturato "buono" perchè l'EBITDA è positivo, ci abilita ad avere un ruolo più importante nel mercato spagnolo, dove siamo già dal 2019 ma non in maniera strutturata - spiega l'AD - e quindi ci mette nella condizione di operare al meglio", anche considerando i passi avanti già fatti. La Spagna rappresenta infatti il primo paese di avvio della partnership con CNP Santander Insurance (CNPSI), joint venture tra CNP Assurance e Banco Santander, che ha scelto la piattaforma Yolo per la distribuzione dei prodotti assicurativi ai clienti di Santander Consumer Finance in diversi mercati europei.

Il mercato spagnolo è interessante perchè "sufficientemente simile a quello italiano in termini di sotto-penetrazione dei prodotti assicurativi e di sviluppo della tecnologia, quindi c'è spazio per soggetti come noi e non c'è un livello di competizione così alto come è possibile trovare in paesi come Germania o Francia, che essendo più avanzati hanno una competizione maggiore". Una volta stabilita una presenza in Spagna, l'idea di Yolo è di aggredire il mercato iberico in generale, quindi risultano interessanti anche il Portogallo e l'America Latina.

La società sta ancora valutando le forme più opportune di finanziamento dell'operazione, tra cui il ricorso al mercato per mezzo di un aumento di capitale. Su questo de Cobelli non si sbilancia, affermando che la società sta "discutendo con i suoi soci e consiglieri su quale possa essere la forma più opportuna dare concretezza a questa accelerazione del piano, che richiede nuovi finanziamenti". Dei 10 milioni di euro raccolti nell'IPO dell'agosto 2022, "una parte ovviamente l'abbiamo utilizzata, per finanziare la crescita, proseguire nei nostri investimenti per la piattaforma, per lo sviluppo delle partnership e per lo sviluppo dell'offerta, tutto come da piano", spiega, anche perchè Yolo nel frattempo ha acquisito Bartolozzi Assicurazioni Broker e AllianceInsay Broker.

Intanto, il gruppo procede verso il pareggio, dopo aver chiuso il 2023 con un miglioramento dell'EBITDA margin in termini d'incidenza sui ricavi a -13% (-17% nel 2022) e un EBITDA in valore assoluto a -1,2 milioni di euro. "Il piano è sempre quello che abbiamo comunicato, che prevede nel 2024 il raggiungimento del break-even - dice l'AD - Con l'acquisizione della società spagnola acceleriamo la crescita e quindi anche il raggiungimento di questo break-even, che vuol dire che invece di raggiungerlo a fine anno lo raggiungeremo prima o gli daremo un valore diverso".

L'AD, nel giorno del passaggio all'EGM, non si dice preoccupato della perdita di valore del titolo negli scorsi mesi. Il prezzo di chiusura di ieri, pari a 2,74 euro per azione e una capitalizzazione di 24 milioni di euro, è inferiore ai 3,77 euro per azione e alla capitalizzazione di 32,5 milioni di euro dell'IPO, anche se il titolo si era mantenuto in area 4 euro fino alla metà del 2023. "I nostri principali azionisti hanno tutti dei lock-up ancora in corso, per cui non abbiamo sicuramente avuto uscite di player rilevanti - dice l'AD a questo proposito - Abbiamo visto che i volumi degli scambi sono stati estremante bassi, quindi crediamo che siano degli investitori che sono entrati nel momento della quotazione e abbiano avuto l'esigenza di liquidare il portafoglio".

L'imprenditore non è però "per nulla preoccupato", in quanto in queste ultime settimane il titolo si è riapprezzato e nel capitale sono presenti investitori di lungo termine. Nell'azionariato sono infatti presenti i due co-fondatori (Gianluca De Cobelli e Simone Ranucci Brandimarte), Generali Italia, Intesa Sanpaolo Vita, Neva SGR, Primo Ventures SGR, Be The Change, CRIF, Mansutti, Net Insurance, Miro Venture e Banca di Piacenza. Il flottante è al 21,9%.

Nonostante gli ultimi 18 mesi non siano stati brillanti per le small cap, de Cobelli si dice "per nulla insoddisfatto della quotazione. La Borsa ci ha certamente aiutato a compiere il nostro percorso, a scalare, ci ha posizionato anche in un certo modo verso alcuni player. Dopodiché, non siamo andati in Borsa per avere particolari andamenti del titolo e generale upside nel breve periodo, anche perché i nostri investitori sono di lungo periodo".
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