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Ex Ilva, attesa per il confronto governo-sindacati

Doppio tavolo tecnico convocato oggi a palazzo Chigi: una delegazione del governo incontrerà alle 19 i sindacati e alle 20 le associazioni dell'indotto

Economia
Ex Ilva, attesa per il confronto governo-sindacati
(Teleborsa) - La difficile ripartenza dell'ex Ilva dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza di Acciaierie d'Italia e delle sue controllate e l'avvio dell'amministrazione straordinaria. Questo il tema al centro del doppio tavolo tecnico convocato oggi a palazzo Chigi. Una delegazione del governo incontrerà alle 19 i sindacati e alle 20 le associazioni dell'indotto. "Renderemo conto di quello che abbiamo fatto in queste settimane – ha annunciato il ministro delle imprese e made in Italy Adolfo Urso – e presenteremo le prospettive per il rilancio". Per far fronte alla crisi di liquidità e alle esigenze più immediate, entro la seconda metà di aprile dovrebbe arrivare una anticipazione del prestito ponte di 320 milioni di euro. Ma, attraverso un piano industriale credibile, sarà necessario convincere l'Unione europea che non si configura come aiuto di Stato e che potrà essere restituito nei tempi previsti. In tale scenario, dopo aver interloquito con i commissari straordinari, gli stessi sindacati metalmeccanici avevano sollecitato un nuovo tavolo alla presidenza del Consiglio per "condividere tutte le soluzioni mirate alla continuità aziendale ed al rilancio produttivo e occupazionale".

Nella gara a evidenza pubblica che sarà varata per la vendita dell'ex Ilva il governo – secondo fonti vicine al dossier citate dall'Ansa – intende adottare la procedura del golden power, che consente l'imposizione di divieti o prescrizioni per garantire la continuità produttiva e gli investimenti.

Nei giorni scorsi Urso ha fatto sapere che il bando potrebbe partire "prima della pausa estiva, per giungere poi a una conclusione della procedura alla fine dell'anno o ai primi del 2025" e che sarebbero cinque le multinazionali interessate.

I commissari di Acciaierie d'Italia e dell'ex Ilva dovranno, innanzitutto, confrontarsi sul prolungamento del contratto d'affitto in scadenza a maggio 2024 e sul piano industriale per poi formulare le condizioni di procedura pubblica. L'altra questione aperta è legata al rapporto con i fornitori che attendono con urgenza risposte sul ristoro dei crediti e sulle regole per le nuove commesse le aziende dell'indotto, che hanno sospeso le attività da settimane. Al mancato pagamento delle fatture pregresse si è aggiunta per gli autotrasportatori la beffa del preavviso dei fermi amministrativi dei mezzi da parte dell'Agenzia delle Entrate. Sace nei giorni scorsi ha annunciato di aver attivato due linee di credito: 100 milioni per i commissari di AdI e 120 per i fornitori.

Serviranno, tuttavia, ulteriori e ingenti risorse per l'acquisto delle materie prime, il pagamento delle bollette scadute del gas ad Eni e Snam, la manutenzione degli impianti e il percorso di decarbonizzazione.

Sul tavolo anche la questione ambientale con le preoccupazioni espresse da movimenti e associazioni in merito ai recenti picchi di benzene, già oggetto di una indagine della magistratura e al centro dell'ordinanza di chiusura dell'area a caldo firmata lo scorso anno dal sindaco Rinaldo Melucci e sospesa dal Tar.
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