(Teleborsa) - "Il
nuovo piano di Snam prevede 12,4 miliardi di euro di investimenti, con anche 1 miliardo di grant addizionali. Le
linee strategiche sono ovviamente orientate alla sicurezza dell'approvvigionamento, quindi garantiamo la sicurezza della supply finendo il progetto dell'Adriatica e finalizzando l'installazione della seconda FSRU a Ravenna. E per questo ci sono 8 miliardi di investimento". Lo ha detto a Teleborsa
Luca Passa, Chief Financial Officer (CFO) di
Snam, a margine della
presentazione del
nuovo piano al 2029.
"Per quanto riguarda la parte di stoccaggio ci sono 2 miliardi investimento - ha spiegato - Faremo il
refurbishment di alcuni pozzi che necessitavano di questo per aumentare anche la capacità di stoccaggio. E abbiamo circa 900 milioni per quanto riguarda la parte GNL per finire la
seconda nave di Ravenna e la diga relativa alla nave di Ravenna".
"Poi abbiamo - ha continuato - un miliardo e mezzo di investimenti per quello che noi chiamiamo i business della energy transition, che comprendono sia la piattaforma biometano, sia la piattaforma di efficienza energetica che il
progetto CCS a Ravenna, che entra nella sua prima fase dopo il progetto pilota che abbiamo iniziato l'anno scorso e che sarà operativo a partire dal 2028, e i
primi investimenti per la nostra dorsale meridionale dell'idrogeno - il SoutH2 Corridor - per cui prevediamo circa 400 milioni di investimenti negli ultimi due anni di piano".
Passa ha spiegato che "il piano prevede una crescita della RAB del 6,4%, una crescita dell'EBITDA del 5% e una crescita dell'utile netto del 4,5%; e questa
crescita dell'utile ci permette anche di alzare la politica dei dividendi, che avrà una crescita del 4% all'anno con un cap che è l' 80% del payout, quindi sull'utile netto adjusted".
"Arriviamo alla fine del piano con un
indebitamento di 21,2 miliardi di euro, poiché generiamo 13,6 miliardi di cassa durante il piano e spendiamo circa 12,9 miliardi per capex e investimenti - tra cui anche l'acquisizione di Edison Stoccaggio", ha spiegato il CFO.
"È un indebitamento, una leva finanziaria, che è assolutamente congrua a quelle che sono le metriche delle agenzie di rating - ha sottolineato - Noi viaggiamo a un Net Debt sul RAB, quindi sulla nostra base di attivi regolati, intorno al 68% e il limite per noi è il 75%; e viaggiamo un FFO su Net Debt, quindi generazione di cassa per servire il debito, a quasi il 12% di media, mentre il nostro limite basso è il 10%. Quindi
assolutamente comfort e abbiamo una
flessibilità finanziaria nel piano di circa 1,7 miliardi di euro".