La storia recente I
maggiori utilizzatori di materie prime sono BRIC, Asia, America Latina, in generale i mercati che rientrano sotto l'indicazione generica di "
emergenti", che rappresentano oltre metà del PIL mondiale e molto di più in termini di popolazione. Dopo la fiammata che è culminata nel boom del 2007-inizio 2008 (seguito dal crollo del 2008, che ha accomunato commodities e borse), le materie prime hanno vissuto due grandi fasi: la prima – di ripresa – fino a inizio 2011, culminata con il massimo dei
metalli preziosi; la seconda, da inizio 2011 ad adesso, di lento stillicidio ribassista, intervallato da correzioni positive di breve termine.
L'analisi della performance di cinque tra i principali fondi di investimento presenti sul mercato europeo conferma le difficoltà: negli ultimi tre anni, il rendimento è stato negativo per una media annua tra il -5% e il -11%, in linea del resto con quello dei principali indici.
LYXOR ETF | CRB COMMODITY INDEX | EUR | FR0010270033 | -10.54% | -7.63% |
CREDIT SUISSE | COMMODITY ALLOCATION | EUR | LU0499368180 | -11.52% | -9.69% |
DWS | COMMODITY PLUS | EUR | LU0210304068 | -15.86% | -10.87% |
JULIUS BAER | COMMODITY FUND | EUR | LU0244125125 | -10.35% | -5.70% |
UBS | ROGER INT. COMMODITY INDEX | EUR | LU0239752115 | -8.68% | -5.82% |
Le commodities hanno quindi interrotto bruscamente negli ultimi anni quel processo di
repricing che molti consideravano "secolare", iniziato nel 2001 e per ora culminato nel 2011.
A partire da inizio 2011, la correlazione che aveva comunque legato materie prime e borsa nel decennio precedente si è bruscamente interrotta e anzi si è rovesciata. Perché? La risposta non è certamente semplice e non può essere ricondotta a un solo fattore. Tuttavia, un ruolo importante è stato certamente giocato dalla politica delle banche centrali di molti paesi.
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