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Il cucciolo

E' simpatico, è tenero, ma è sempre un lupo

Un lupo gracile può facilmente ammalarsi. Nei prossimi due-tre anni avremo verosimilmente episodi di ricaduta dell'inflazione e di ripresa dei corsi obbligazionari. Difficilmente però avremo nuovi minimi di inflazione e nuovi massimi dei bond. Restare immobile tra questi alti e bassi permetterà comunque, a chi ha obbligazioni corporate o emergenti, di godere di un certo rendimento, di questi tempi non disprezzabile. I tre anni potranno poi culminare, nella peggiore delle ipotesi, in una recessione superficiale che ridarà smalto ai bond (solo ai più sicuri, però).

William McKinley. Reflazione attraverso l'oroInsomma, la vita non è finita per i bond anche se le banche centrali stanno conducendo complesse manovre che, per la prima volta da anni, stanno portando a un rialzo, non a un ribasso, dei rendimenti della parte lunga della curva. La Banca del Giappone, che è il laboratorio monetario del mondo intero, ha appena fatto salire i rendimenti dei Jgb decennali di 30 punti base, così come sono saliti i rendimenti dei Bund e dei Treasury. Attenzione, però. Non si tratta di politiche restrittive, ma di misure di preparazione in vista dell'espansione fiscale ormai dietro l'angolo. Una seconda motivazione per la fine dei tassi negativi sulla parte lunga è quella di incentivare le banche a rilanciare la loro funzione di maturity transformation, quella per cui ci si indebita a breve termine per prestare a lungo (un lavoro redditizio solo se c'è una differenza tra i tassi a breve e quelli a lungo).

Heinrich Bruning. Deflazione senza consensoIn pratica si stanno mettendo in ordine le curve e si aumentano i tassi a lungo sapendo che l'inflazione, per effetto delle politiche fiscali e della maggiore attività delle banche, salirà ancora di più dei tassi a lungo. La Banca del Giappone ce lo spiega con la massima chiarezza quando concede ai Jgb un rialzo di 30 punti base di rendimento (che comunque rimane a zero) in cambio di un obiettivo di inflazione sopra il due per cento.

Fino a oggi abbiamo vissuto la prima parte della repressione finanziaria. I tassi reali sono negativi ormai da sette anni ma solo una minoranza, quelli che sono stati in cash per tutto questo tempo, è stata penalizzata. Tutti gli altri hanno goduto di capital gain su bond e azioni. Ora inizia, sia pure molto lentamente, la seconda parte, quella in cui i rendimenti reali diventano ancora più negativi (per effetto dell'aumento dell'inflazione) e i capital gain scompaiono o diventano addirittura capital loss.
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