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La curva

Invertita? Piatta? No, regolare


Per chi possiede asset finanziari quanto abbiamo detto potrebbe non suonare bene, soprattutto in un momento in cui l'SP 500 perde il 5 per cento dai massimi, mentre Europa e Asia si trovano ben al di sotto dei livelli di inizio anno.

In realtà le prospettive non sono così negative. Chi ha bond, se ha le scadenze relativamente brevi che abbiamo raccomandato negli ultimi anni, li potrà rimpiazzare a scadenza con titoli con rendimenti più alti.

A chi ha borsa facciamo invece una domanda. Era preferibile avere azioni a 2940 di SP 500 in un clima da ultimi giorni di Pompei (sensazione di curva invertita imminente e successiva recessione) o avere le stesse azioni a 2770 con l'idea che se la Fed ha spinto verso l'alto la parte lunga della curva significa che ha fiducia in una crescita ancora duratura e solida dell'economia (e quindi dei profitti)?

Naturalmente è possibile dare interpretazioni meno positive di quanto sta accadendo. È possibile che la spinta verso l'alto dei rendimenti a lungo derivi semplicemente da un'offerta eccessiva, dovuta a sua volta alla necessità di finanziare la politica fiscale espansiva. Il rialzo dei rendimenti non sarebbe in questa ipotesi governato dalla Fed ma il semplice risultato di uno squilibrio tra domanda e offerta di titoli. Ma anche mantenendo l'ipotesi che la Fed abbia il controllo della situazione si può legittimamente argomentare che lo stock di debito in America e nel mondo è ben più alto, in rapporto al Pil, che nei mitici anni Sessanta e che il rialzo dei tassi sta già producendo conseguenze negative sui mercati della casa e dell'auto. La Fed, in questo scenario, sarà costretta a sospendere il ciclo di rialzo dei tassi prima di quanto sarebbe giusto fare per mantenere sotto controllo l'inflazione.

Solo il tempo ci dirà se la crescita brillante sarà anche sostenibile a lungo o se si manifesteranno segni tali di surriscaldamento da fare davvero ripartire un'inflazione eccessiva. Nell'arco dei prossimi 6-12 mesi la scommessa è che il quadro complessivo rimarrà benigno e che la Fed cercherà di rimanere dietro la curva, modificando i tassi solo dopo essersi accertata in tutti i modi che l'economia e i mercati finanziari assorbiranno i rialzi senza troppi problemi.
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