Facebook Pixel
Milano 3-mag
33.629,21 -0,32%
Nasdaq 3-mag
17.890,79 +1,99%
Dow Jones 3-mag
38.675,68 +1,18%
Londra 3-mag
8.213,49 +0,51%
Francoforte 3-mag
18.001,6 +0,59%

Geoinvestire

I pro e i contro di un portafoglio multipolare


Si può in compenso tenere conto del mondo multipolare, che almeno nella fase di transizione sarà più instabile e conflittuale, nel pensare strategicamente al nostro tradizionale portafoglio euroamericano. Come fa notare Albert Edwards in dissenso con il Fondo Monetario (secondo il quale torneremo presto a una lunga fase di inflazione moderata e tassi bassi) l'inflazione scenderà ciclicamente verso il due per cento per un breve momento, ma ritornerà su livelli più elevati non appena si riprenderà a crescere con una certa forza per effetto della deglobalizzazione, della transizione energetica e del riarmo.

Edwards mette in luce dei punti importanti. Trascura però un aspetto che va emergendo, anche se senza clamore perché avviene su due punti delicati. Le politiche dell'offerta, che sembravano dimenticate dopo l'adozione entusiasta delle politiche della domanda nel 2020-21, sono di nuovo visibili nell'accettazione di nuovi investimenti in combustibili fossili e nell'apertura aggressiva all'immigrazione cui stiamo assistendo in America e in alcuni paesi europei. Moderare il prezzo dell'energia e quello del lavoro potrebbe rendere meno temibile quell'inflazione strutturale che comunque resterà con noi per un lungo periodo.

Venendo ai mercati, la reporting season manda per ora sia segnali di forza (le grandi banche) sia di debolezza (la tecnologia). Siamo ancora agli inizi, ma continuiamo a pensare che, rispetto alle attese fattesi più modeste nel corso delle ultime settimane, l'esito complessivo non sarà deludente. Quanto al rallentamento macro, per ora non è molto marcato. I dati macro deboli, che fino a ieri erano festeggiati dai mercati, a questo punto sono visti come neutri. Più avanti verranno visti negativamente, ma non subito.
Condividi
"
Altri Top Mind
```