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Il terremoto

Il loro disavanzo, il nostro problema


Per fortuna, e qui iniziamo con qualche buona notizia, il compratore lo si può inventare, come abbiamo detto, con le misure di autostimolo. E d'altra parte il compratore americano rimane, anche se ha messo i dazi, e non è in recessione. Il disavanzo fiscale americano si ridurrà, ma considerando i tagli di tasse e le spese militari non si ridurrà di molto. La Fed, dal canto suo, tiene in vita solo simbolicamente il Quantitative tightening e si prepara a qualche taglio nei prossimi mesi. Nessuno sa quanti saranno questi tagli, dipenderà dal numero dei disoccupati, a loro volta influenzati dai flussi migratori, dal Doge di Musk e dai giudici che stanno bloccando molte iniziative. Quanto all'inflazione, è ancora tutto da vedere se i dazi la alimenteranno o se invece, rallentando la domanda interna, la conterranno. Quello che conta di più, in ogni caso, è che i tassi a lungo americani dal 5 sono scesi al 4 e sembrano intenzionati a scendere ancora.

C'è poi la possibilità che nei prossimi mesi i dazi vengano rinegoziati e rivisti al ribasso. Questo non sarà gratis, perché richiederà in cambio acquisti di armi americane e di prodotti agricoli geneticamente modificati, impegni a mantenere a riserva Treasuries e rivalutazioni del cambio. Sarà però possibile, a condizione che non ci siano invece ritorsioni commerciali contro l'America.

Come navigare il mare mosso dei prossimi mesi? Liquidità, titoli legati all'inflazione e oro per la parte difensiva. Poi cavalcare la volatilità comprando azionario europeo su debolezza e vendendo America su forza.
Non bisogna farsi molte illusioni su una rapida risoluzione dei problemi sul tavolo. Anche il piano geopolitico è per aria, con la possibilità di un attacco all'Iran e con la Cina che fa esercitazioni sempre più frequenti intorno a Taiwan.

Non bisogna però nemmeno pensare che una recessione sia dietro l'angolo. L'America, verosimilmente, crescerà quest'anno tra l'1 e l'1.5 per cento, l'Europa sarà vicina all'1 e accelererà l'anno prossimo e la Cina cercherà comunque di raggiungere il suo obiettivo del 5 per cento.

C'è stato il terremoto e ci saranno altre scosse, ma almeno adesso siamo tutti svegli.
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