Facebook Pixel
Milano 16:28
34.711,18 -0,35%
Nasdaq 16:28
19.006,52 -0,08%
Dow Jones 16:28
38.984,38 +0,25%
Londra 16:28
8.272,9 -0,15%
Francoforte 16:28
18.573,8 -0,42%

Tfa specializzazione sostegno, a Cassino scoppia il caos: Anief chiede di far passare tutti i candidati agli scritti

Economia
Tfa specializzazione sostegno, a Cassino scoppia il caos: Anief chiede di far passare tutti i candidati agli scritti
(Teleborsa) - Le previsioni dell’Anief erano corrette: sulle pre-selezioni per accedere ai Tfa sostegno - ottavo ciclo con 28.986 posti complessivi a disposizione, come previsto dal decreto ministeriale 694 del 30 maggio scorso - siamo al caos totale. È esemplare quanto successo nelle ultime ore all’Università di Cassino, dove a test preselettivo iniziato i candidati si sono accorti che le domande sui tablet, che avevano ricevuto in dotazione, si ripetevano più volte, creando un clima di confusione: nonostante gli sforzi dell’Unicas nel fornire supporto logistico, anche con bevande e acqua offerte ai candidati, sono intervenute le autorità ed è stato necessario l’intervento del personale sanitario per assistere alcuni candidati colti da malore. Il Rettore è stato costretto prima a sospendere e poi ad annullare la prova.

Il sindacato Anief, ha immediatamente inviato per pec una richiesta formale al Rettore dell’Unicassino per procedere, con avviso e relativo decreto rettoriale, all’ammissione d’ufficio e senza riserva alla successiva prova scritta di tutti i candidati che oggi non si sono potuti sottoporre, come gli altri colleghi in tutta Italia, alle prove preselettive per l’accesso al TFA Sostegno scuola primaria.

Anche nelle altre sedi i problemi non mancano. Il ministero dell’Università e della Ricerca ha infatti autorizzato soltanto un quarto dei posti di specializzazione su sostegno, i Tfa, necessari a coprire le forti esigenze di personale specializzato e precario: il problema è che anche quest’anno, la ripartizione dei posti è stata prestabilita direttamente del ministero dell’Università e della Ricerca, sulla base della disponibilità degli atenei e non delle effettive esigenze territoriali. Inoltre, i pochi posti messi a bando sono stati collocati in maniera disomogenea tra gli atenei autorizzati. I precari con oltre 36 mesi di servizio costretti a fare le prove sul 35% dei posti riservati loro ma in violazione di una norma recente che prevede accesso diretto.

In queste condizioni, cresce di ora in ora la rabbia tra i candidati esclusi: in mille in poche ore oltre mille hanno chiesto ai legali Anief di ricorrere senza attendere i risultati delle prime prove preselettive che sono in corso di svolgimento. “Di questo passo – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è possibile che al termine degli orali i numeri saranno decuplicati per un contenzioso dagli esiti scontati dopo le pronunce positive ottenute in passato in Consiglio di Stato proprio dai nostri legali”. Per aderire alle pre-adesioni gratuite ai ricorsi è stato predisposta una apposita pagina internet. Per maggiori informazioni è inoltre possibile prendere contatto con una delle sedi territoriali Anief.

Il sindacato Anief, infine, ricorda che ancora una volta sui Tfa sostegno il Ministero non ha tenuto conto della sentenza del Consiglio di Stato, che prevede la fissazione del numero di posti in base alle effettive esigenze. Ciò non è avvenuto, in particolar modo in molti atenei nel Nord dove vi sono solo 4.000 posti, a fronte dei 28-29.000 banditi, ma dove ci sono anche, sempre la Nord, più di 70.000 precari che ogni anno sono chiamati per insegnare su posti di sostegno. Anche i precari con 36 mesi hanno ricev
Condividi
```