(Teleborsa) - La
Banca Centrale Europea ha dato
parere favorevole allo schema di
decreto legislativo con cui l’Italia recepisce la
direttiva CRD VI e adegua la normativa nazionale ai nuovi standard UE in materia di
vigilanza bancaria e
governance. Nel parere del 18 novembre 2025, la BCE ha confermato che le misure proposte rafforzano l’
indipendenza della
Banca d’Italia e sono coerenti con il quadro etico dell’Eurosistema e del Meccanismo di Vigilanza Unico.
Il decreto aggiorna le norme italiane su nomine, revoche e conflitti di interesse all’interno dei
vertici e del
personale di Bankitalia. La BCE rileva che la disciplina vigente è già allineata alla CRD VI, che richiede procedure trasparenti e criteri oggettivi per la selezione dei membri del direttorio, e la possibilità di revoca solo in caso di perdita dei requisiti o condanna per reati gravi. La novità principale è l’obbligo di pubblicare le
motivazioni della revoca, salvo opposizione dell’interessato.
Parte centrale della riforma riguarda la prevenzione dei
conflitti di interesse. Il decreto introduce
periodi di incompatibilità di 24 mesi per i membri del direttorio e 12 mesi per il personale di vigilanza, durante i quali non è consentito assumere incarichi presso enti vigilati, società del loro gruppo o soggetti che svolgono attività di lobbying verso Bankitalia. Previsti anche
divieti sulla negoziazione di strumenti finanziari emessi da enti vigilati e obblighi annuali di dichiarazione degli investimenti.
La BCE ha valutato positivamente anche la parte dedicata a
fusioni,
scissioni e
acquisizioni, che recepisce le deroghe previste da CRD VI per operazioni infragruppo. Bankitalia potrà stabilire, tramite atti interni, quando tali operazioni non richiedano una valutazione preventiva.