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SACE porta le PMI italiane al Forum di Cernobbio: punti di forza e sfide

Economia
SACE porta le PMI italiane al Forum di Cernobbio: punti di forza e sfide
(Teleborsa) - PMI in primo piano al Forum di Cernobbio grazie ad un hub interamente dedicato, che mette in luce il loro ruolo strategico per il tessuto economico italiano. Un a iniziativa di SACE, in partnership con The European House – Ambrosetti, in occasione della 49esima edizione del Forum di Cernobbioche si svolge a Villa d'Este.

Durante il Forum Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE, insieme ad Alessandro Terzulli, Chief Economist di SACE, e Lorenzo Tavazzi, Partner e Responsabile dell’Area Scenari e Intelligence e dello sviluppo internazionale di The European House – Ambrosetti, hanno presentato la ricerca "Piccole, medie e più competitive: le PMI italiane alla prova dell'export tra transizione sostenibile e digitale" realizzata dall’Ufficio Studi di SACE in collaborazione con The European House – Ambrosetti, con un focus sulle prospettive di sviluppo delle PMI di fronte alle sfide dei mercati internazionali.

"SACE partecipa al Forum di Cernobbio insieme alle PMI italiane, offrendo loro la possibilità di seguire virtualmente la tre giorni di lavori, incontri e dibattiti, e soprattutto portando all’attenzione di questo autorevole contesto l’importanza e le prospettive per le piccole e medie imprese italiane, alle prese con le sfide e le opportunità della transizione sostenibile e digitale", ha dichiarato l'Ad Alessandra Ricci, ricordando la mission di SACE, che la vede al fianco di 40 mila PMI nei loro progetti di investimento e crescita sostenibile in Italia e nel mondo, ed assicurando "contiamo di raggiungerne 65 mila nell’arco di Piano".

PMI cruciali nel tessuto produttivo italiano e per l’export

Secondo la ricerca, le PMI rappresentano la spina dorsale dell’economia italiana e giocano un ruolo importantissimo sia in chiave economica sia in chiave sociale: le oltre 200 mila PMI producono un giro di affari di oltre 1.000 miliardi di euro, generano quasi il 40% del valore aggiunto nazionale e impiegano 5,4 milioni di persone, pari a un terzo di tutti gli occupati. Le PMI sono fortemente interconnesse e sviluppano con il loro ecosistema forme di innovazione e collaborazione aperte per poter accedere a risorse strategiche (conoscenze, tecnologia, finanza o competenze).

Le PMI italiane offrono da sempre un contributo rilevante per lo sviluppo economico, tecnologico e sociale del Paese. Nonostante alcuni segnali di attenzione emersi nel corso del primo trimestre 2023, le PMI italiane possono contare su una struttura finanziaria rafforzatasi negli ultimi anni e su livelli di debito relativamente contenuti, che permettono loro di mitigare, almeno in parte, l’esposizione agli effetti avversi legati al peggioramento delle condizioni creditizie.

Per l'economista Alessandro Terzulli, la ricerca " dimostra l’impegno di SACE per le PMI - e l’intero sistema produttivo – per una maggiore conoscenza e consapevolezza degli strumenti necessari alle imprese per una crescita in chiave sostenibile ed innovativa”. "Obiettivo dello studio - ha proseguito - è sottolineare, in considerazione della loro importanza, le caratteristiche che contraddistinguono le oltre 200 mila PMI italiane, al fine di valorizzarne le qualità e aiutarle a cogliere le opportunità di sviluppo nel panorama nazionale e internazionale, anche alla luce della duplice sfida della transizione sostenibile e digitale".

PMI campioni di export

Le PMI si confermato molto dinamiche nei mercati internaizionali: nel 2021 hanno esportato 219 miliardi di euro, pari a circa la metà dell’export complessivo, con una crescita media annua del 2,7% tra il 2017 e il 2021, segnando un pieno recupero post-pandemico. Attualmente le PMI italiane realizzano all’estero circa un terzo del proprio fatturato (ben 8 punti percentuali sopra alle tedesche) e contribuiscono al 48% dell’export nazionale, rispetto al 20% delle tedesche e delle francesi e al 34% delle spagnole.

Un trend che si rafforza anche in prospettiva: secondo le previsioni elaborate dall’Ufficio Studi di SACE, le esportazioni delle PMI italiane sono attese crescere quest’anno del 6,2%, del 4% nel 2024 e del 3,2%, in media, nel biennio successivo (2025-2026), quando supereranno i 300 miliardi di euro. Con riferimento ai mercati di destinazione: Medio Oriente, Asia orientale e centrale sono le aree per cui si prevedono i maggiori incrementi (rispettivamente +10,1%, +9,2%, +8,4%), a fronte di tassi inferiori per l’Europa (+5,5%) e per l’America settentrionale (+6,6%) che rimangono comunque in valore assoluto le principali geografie di sbocco. Nel 2024 un maggiore dinamismo si rileverà in Africa subsahariana (+5,6%), America centro-meridionale (+5,4%) e America settentrionale (+5,1%).

Le sfide della doppia transizione sostenibile e digitale

Transizione sostenibile e rivoluzione digitale sono i due fenomeni che stanno caratterizzando in modo sempre più nitido e marcato l’attività di impresa. Nel 2022, oltre il 60% delle medie imprese manifatturiere e quasi il 40% delle piccole ha infatti intrapreso "azioni di sostenibilità”, mostrando un’attenzione crescente per questi temi. La cosiddetta “Duplice Transizione” (“Twin Transition”) aumenta la propensione all’export delle PMI: il numero delle imprese che investe in green e digitale e che esporta è di 20 punti percentuali superiore a quello delle imprese che esportano non facendo alcuna transizione. Abbracciare la Duplice Transizione green e digitale porta le PMI a essere più resilienti, lungimiranti e consapevoli, ma soprattutto più produttive e competitive non solo in ambito nazionale ma anche internazionale.




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