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Banche americane, crediti deteriorati e costi: atteso calo utili del 13%

È quanto emerge dal Financial Times segnalando le attese formulate dagli analisti sui bilanci di fine anno

Banche, Economia
Banche americane, crediti deteriorati e costi: atteso calo utili del 13%
(Teleborsa) - È tempo di bilanci per le banche americane. L'aumento dei tassi da parte della Fed si è poi riflesso sui bilanci delle maggiori banche d'Oltreoceano sotto forma di crediti deteriorati e costi. Lo riporta il Financial Times, citando le previsioni medie degli analisti elaborate da Bloomberg, segnalando un aumento delle sofferenze dei 4 principali Istituti statunitensi.

I crediti deteriorati

Il quotidiano finanziario stima che le quattro principali banche USA - JP Morgan, Bank of America, Wells Fargo e Citigroup - annunceranno complessivamente crediti deteriorati in aumento a 24,4 miliardi di dollari nell'ultimo trimestre dell'anno. L'aumento degli NPL dovrebbe avere impatti negativi sugli utili, che subiranno anche le ripercussioni di altre poste negative, fra cui l'aumento dei costi legato ai tassi sui depositi ed una componente di costo una tantum di 18,5 miliardi, richiesta dalla Federal Deposit Insurance Corporation per recuperare i costi dei fallimenti delle banche regionali Silicon Valley Bank e Signature Bank la scorsa primavera.

Utili in calo per le maggiori banche

Le previsioni indicano così una stima di utile in calo in media del 13% per le sei maggiori banche statunitensi: alle quattro indicate che annunceranno i risultati questo venerdì si aggiungono Goldman Sachs e Morgan Stanley, che pubblicheranno i loro risultati lunedì 16 gennaio. Proprio per compensare la riduzione degli utili, Citigroup sta portando avanti un piano pluriennale di riduzione dei costi ed accuserà maggiori oneri legati alla riduzione del personale in bilancio. Wells Fargo ha annunciato scorsa settimana accantonamenti per 1 miliardo di dollari. E al di là di questi casi isolati, l'aumento dei costi ordinari e straordinari colpirà tutti gli Istituti.

Le previsioni

I dati compilati da Bloomberg suggeriscono che JP Morgan (JPM) è destinata a mostrare la crescita più forte tra le banche di investimento statunitensi: ilsi prevede che l’utile per azione (EPS) sarà pari a 3,89, in calo rispetto a 4,98 del trimestre precedente e in aumento del 25% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Per Citigroiup, costi e spese restano sotto esame ed è probabile che un aumento dei costi operativi peserà sulla redditività: EPS atteso a 1,18, in calo rispetto a 1,37 del trimestre precedente e in diminuzione del 23% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Per Bank of America si prevede un altro aumento dei costi e perdite si crediti: l'EPS sarà pari a 0,80, in calo rispetto a 0,88 nel trimestre precedente e in calo dell’1% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. Come è noto gli utili di Goldman sono piuttosto volatili: l'EPS nel terzo trimestre è previsto a 5,34, in aumento rispetto a 3,08 nel secondo trimestre, ma in calo del 36% rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso. Per Morgan Stanley, si prevede un EPS a 1,28 (rispetto a 1,24 del trimestre precedente) ed in calo del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Banche in rialzo sul mercato

Nonostante il previsto calo degli utili, gli investitori hanno acquistato a piene mani le azioni delle banche nell'ultima parte del 2023, specie dopo che la Fed ha segnalato il raggiungimento del picco sui tassi di interesse. L'indice KBW Nasdaq Bank è aumentate del 20% dalla fine di ottobre.

(Foto: Ben Tovee su Unsplash)
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