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Il Brutto, il Bello ed i Soliti Noti

La Crisi, tra Spaghetti Western e Commedia all'Italiana


L'isolamento internazionale dell'Italia faceva naturalmente parte del copione del film.

Ma chi mai avrebbe potuto riscattare la Città da tanto abominio?

Ci voleva un personaggio già presente nel cast: ecco allora che entra in scena il Bello, lo Sceriffo che per tanto tempo aveva lasciato correre, pensando che le prove di forza del suo Vice, il Brutto, servissero davvero a portare l'ordine in Città.

E chi poteva rivestire questo ruolo meglio di Giuseppe Conte, autoproclamatosi l'Avvocato del popolo? Gli aveva pure fatto passare ben due Bandi Sicurezza al Brutto, il suo Vice, anche se il Sindaco non era affatto d'accordo: c'erano forzature inaccettabili.

Ecco, quindi, che finalmente lo Sceriffo trova il coraggio per dirla tutta, per accusare pubblicamente il suo Vice, il Brutto di ogni nefandezza. Si era fidato, ma è stato tradito. Aveva chiesto più volte moderazione, rispetto della Legge, ma senza risultato. Chiama tutti a raccolta contro il Brutto per metterlo in condizioni di non nuocere: disarmarlo e strappargli dal petto la stella di Vice Sceriffo.

Flashback: il Bello sveva cominciato a preparare la rivolta cercando alleati fuori Città.

A Strasburgo, per favorire la elezione della candidata alla Presidenza della Commissione europea von der Leyen, Giuseppe Conte aveva contribuito all'accordo europeo indispensabile per costruire i vecchi rapporti di forza: i buoni erano finalmente in grado di tornare in maggioranza. Gli eletti nel Movimento 5 Stelle che in Città aiutava il Brutto, con l'altro Vice Sceriffo, finalmente avevano avuto il coraggio di schierarsi dalla parte dei Buoni.
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