Quando la politica monetaria accomodante ha intaccato anche le rendite finanziarie, e soprattutto gli equilibri dei conti bancari che lucrano con il margine di interesse sul denaro, nella vana speranza che i bassi tassi di interesse incentivassero la ripresa degli investimenti privati, il sistema è crollato come un castello di carta.
Nessuno investe, perché non c'è domanda da soddisfare: gli impianti esistenti lavorano ad un ritmo inferiore alla capacità produttiva.
Ma c'è di peggio: la vigliaccheria. Quella di coloro che puntano solo ora il dito verso la Germania auspicando che faccia investimenti in deficit, e che solo ora ritengono necessaria la
revisione del Fiscal Compact. Non solo perché è inadeguato rispetto ai rischi di shock asimmetrici, ma perché ha caratteristiche pro-cicliche negative, che accelerano irrimediabilmente le tendenze recessive dell'economia.
Un grande fondo di investimento ha già ipotizzato per l'Eurozona la necessità di un helicopter money nel caso di una prossima crisi: gli Stati dovrebbero erogare a tutti gli adulti un prestito senza interessi e senza alcun termine di restituzione.
Con la scusa dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, ora si ricorre a Keynes:
servono investimenti pubblici in campo ambientale.
All'ONU si fa una parata da Carnevale, per salvare l'Amazzonia. La Germania ha già annunciato un piano ambientale al 2023, di 53 miliardi di euro: parte subito, perché ha capito che il suo sistema è fallito.
Non illudetevi. E' l'ultima invenzione di un sistema al collasso:
in pericolo non c'è affatto l'ambiente, ma il turbo-liberismo perverso di questi anni.
Investimenti ambientali, ultima spiaggia di un sistema al collasso.
I Panzer nel fango e gli Inutili Idioti.
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