Se Pechino volesse ridurre in forma coattiva, anche solo sul piano economico se non addirittura con una occupazione militare, i
margini di autonomia di cui Taiwan oggi beneficia potrebbe provocare una reazione di resistenza assai vigorosa da parte del governo e della popolazione dell'isola, che giustificherebbero un supporto da parte di Stati terzi. E' ben noto che
gli Usa forniscono da tempo armi a Taiwan per garantirne il diritto alla autodifesa e che considerano lo Stretto di Taiwan come mare internazionale in cui deve essere libera la navigazione al naviglio anche militare di altri Paesi.
C'è dunque una sorta di tutela internazionale degli Usa nei confronti di Taiwan, paragonabile a quella che la Russia ha inteso inizialmente esercitare a tutela delle popolazioni del Donbass e nelle altre aree limitrofe ai suoi confini.
Con l'annessione, il quadro si complica: la Russia andrebbe infatti al di là del Dovere di protezione dei diritti umani delle popolazioni del Donbass, che avrebbe giustificato il suo intervento, per invocare il principio della libera autodeterminazione dei popoli.
L'
Autodeterminazione dei popoli e la
Protezione dei diritti umani costituiscono i due principi fondamentali del diritto internazionale moderno, che hanno segnato l'evoluzione del Novecento.
Il
principio dell'autodeterminazione dei popoli, sancito dalla Carta dell'ONU, affonda le sue radici nella ideologia wilsoniana: per evitare i conflitti tra gli Imperi che avevano determinato la Prima guerra mondiale, le frontiere degli Stati andavano ricostruite sulla base delle diverse nazionalità che nel tempo erano state aggregate. Fu così che, dopo aver privato l'Impero di Germania delle sue colonie, vennero segmentati sia quello Austro-ungarico che quello Ottomano.
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