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Se torna il BOT People

Risparmi, liquidità e Titoli di Stato


Occorre fare un ragionamento sistematico: ci sono stati lunghi periodi di capital gain in Borsa, ed altrettanto lunghi periodi di capital loss. I rendimenti dei titoli di Stato, come quelli degli altri bond, sono stati massacrati dalla politica monetaria, che ora è tornata a rendimenti più significativi.

Le Banche si tengono molto liquide, anche perché la congiuntura non è eccezionalmente positiva, ed usano i titoli di Stato per parcheggiare i depositi che non vengono impiegati per erogare prestiti.

Le famiglie cercano di recuperare, tra bollette cresciute ed impegni di ogni genere: tra i tanti impieghi possibili del loro risparmio, quello in titoli di Stato italiani si è fatto finalmente interessante.

Il Tesoro ha lanciato un prodotto retail, pensato per le famiglie, che verrà piazzato in questi giorni: c'è pure un "premio fedeltà" per chi detiene fino a scadenza.

Facciamo un'ipotesi di scuola: se si tornasse alla percentuale del 1995, quando le famiglie italiane erano state soprannominate "Bot People" per quanto erano affezionate all'investimento in titoli di Stato guadagnandoci un bel po', impiegando così il 21% delle proprie attività finanziarie, si arriverebbe oggi alla stratosferica cifra di 1.100 miliardi di euro.

A fine 2022, il debito pubblico italiano è arrivato a 2.757 miliardi di euro. E' detenuto: per 721 miliardi dalla Banca d'Italia, che li ha comprati con i vari Qe; per 689 miliardi dalla Istituzioni Monetarie e Finanziarie residenti, cioè dalla Banche; per 346 miliardi da Altre Istituzioni Finanziarie residenti; per 262 miliardi da Altri Residenti; per 738 miliardi da Non Residenti.

Ecco il punto: bisognerebbe ridurre questa ultima partita, che costituisce un esborso netto di interessi verso l'estero, e che è sempre ballerina per via delle ricorrenti "crisi di fiducia".

Di più, all'estero dicono sempre che le nostre banche sono troppo zavorrare dalle detenzioni di debito pubblico: un processo di riavvicinamento delle famiglie italiane ai titoli di Stato italiani, magari accompagnato anche da una riduzione delle sottoscrizioni di titoli pubblici stranieri che magari rendono molto meno, potrebbe rendere più stabile il nostro debito pubblico.

Il discorso è complesso, ma vale la pena di affrontarlo adesso: in condizioni di relativa calma dei mercati e senza la pressione dell'urgenza.

Risparmi, liquidità e Titoli di Stato

Se torna il BOT People
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