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Ma il Greenfare State fa comodo al Mercato

È stupido rischiare in proprio, meglio far indebitare gli Stati

La Storia è tutta un fare e disfare.

Nel 2012, appena passata la bufera sull'Eurozona, sono state adottate due strategie di politica economica completamente opposte: mentre quella di bilancio era particolarmente severa, con il Fiscal Compact che imponeva il pareggio strutturale; quella monetaria era particolarmente accomodante con i tassi a zero ed immissioni continue di liquidità.

La ragione era questa: la politica monetaria doveva correggere gli effetti negativi della politica di bilancio, che influiva anche sui prezzi portandoli a diminuire. Se i prezzi calano, tutto si blocca: chi produce si trova infatti a vendere a prezzi più bassi di quelli a cui ha comprato le materie prime.

La crisi che aveva colpito l'Eurozona era stata determinata da una serie di fallimenti sistemici: Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna avevano i conti esteri in dissesto, per la esposizione eccessiva in debiti bancari e pubblici.

L'Italia, a sua volta, aveva un debito pubblico elevato, una bilancia commerciale passiva ed una posizione finanziaria netta verso l'estero fortemente debitoria.

Il risanamento dei bilanci pubblici, accompagnato dalla politica monetaria accomodante si è interrotto a causa della pandemia, nel biennio '20-'21, quando gli Stati si sono accollati spese elevatissime per contrastare gli effetti recessivi del blocco delle attività economiche.
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