Questo mismatch occorse negli Usa nel corso degli anni Ottanta: a fronte di un drastico aumento dei tassi deciso dalla Fed per contrastare l'inflazione galoppante, le piccole Casse di risparmio, le
Saving & Loans, si trovarono a fronteggiare una situazione analoga: i depositanti ritiravano i propri fondi per investirli direttamente in titoli del Tesoro che fruttavano cospicui interessi, e per rimborsarli le Casse dovevano richiedere fondi freschi direttamente alla Fed che costavano interessi assai elevati; sul versante degli impieghi, le Casse di risparmio incassavano invece interessi assai modesti sui mutui e sui prestiti che avevano concesso in precedenza, a tasso fisso, a percentuali assai più basse.
I
n quest'ultimo periodo, le banche hanno lucrato sulla inerzia dei depositanti e sul fatto che oggettivamente i depositi di conto corrente non equivalgono affatto ad un risparmio, essendo destinati per la gran parte alla gestione dei pagamenti correnti. Offrono, però, sui conti di deposito a termine, tassi di interesse allettanti: in pratica, i depositanti devono scegliere tra tenere i conti liquidi a rendimento "zero" o vincolarli a termine incassando un tasso di interesse più interessante.
Questa situazione transitoria può determinare equilibri stabili, se questa offerta commerciale sui conti vincolati riesce ad intercettare la domanda di rendimenti più elevati da parte dei depositanti;
ma può determinare situazioni di grave squilibrio se prevale il desiderio di approfittare il più a lungo possibile di questa inerzia. I ritiri potrebbero essere subitanei: basta un acquisto di titoli fatto on-line, senza preavviso, per creare scompensi consistenti.
Se, a tutto questo, si aggiunge la tendenza riflessiva dell'economia, con le imprese e le famiglie in difficoltà per il pagamento delle rate dei finanziamenti già concessi, la
prudenza bancaria deve far premio sull'obiettivo di aumentare comunque i margini di interesse.
La tassazione degli extra-profitti bancari non solo non affronta il problema alla radice, ma rischia di innescare una reazione peggiore: quella di lasciare sempre inalterati i tassi sui depositi bancari e di aumentare ancora di più i tassi di interesse sui prestiti e gli affidamenti al fine di mantenere inalterati i profitti.
Il ritiro dei depositi per investire direttamente in titoli può creare problemi di fundingAlzare i tassi sui c/c serve innanzitutto alle banche
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