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Italiani, ignoranti per vocazione

Cultura
Italiani, ignoranti per vocazione
(Teleborsa) - Che gli italiani siano un popolo avaro nella lettura è noto, ma i dati più recenti che emergono dal rapporto annuale di Federculture, presentato oggi al Parlamento, danno la netta sensazione di una vera e propria deriva della cultura.

Sono in aumento del 3,7% gli italiani che rinunciano alla cultura fuori casa, piazzandosi davanti ad un monitor per abbeverarsi al fiume della rete per placare la sete di conoscenza. In netta diminuzione anche i lettori di libri, che anche quest'anno sacrificano un altro 3%, che fa salire al 57% il dato su chi non ha letto nemmeno un libro durante tutto il 2013.

Lo Stato, poi, latita anche dalle parti della cultura, con gli investimenti pubblici che continuano a diminuire: nel triennio 2014/2016, si prevede un'ulteriore riduzione del budget statale a 1,4 miliardi di euro.

Altro dato sconfortante è segnato dagli italiani che in quest'ultimo anno non hanno partecipato a nemmeno un'attività culturale, salgono a 39 su 100 e fanno salire l'asticella di quasi 4 punti in percentuale rispetto al già negativo dato del 2012.

Insomma una penuria di acculturati. I dati rilevati da Federculture ci pongono in coda nelle classifiche europee; il nostro indice di partecipazione culturale é, secondo Eurobarometro, pari all'8%, mentre la media europea e' del 18%, con la Svezia in cima alla piramide.

In questo periodo di crisi, poi, scarseggiano anche gli investimenti privati dedicati alla cultura; dal 2008 le sponsorizzazioni private segnano una diminuzione del 38%. Per dirla in soldoni, lo scorso anno dalle aziende private sono arrivati alla cultura solo 159 milioni di euro. Oggi il budget è di un miliardo e mezzo, lo 0,20% del bilancio dello Stato, e per il triennio 2014-2016 si prevede un'ulteriore riduzione fino a quota 1,4 miliardi; se si tiene conto che chi decide, a livello centrale, ha nelle sue deleghe anche il turismo, si può ben immaginare come al peggio non c'è mai fine.
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