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Gas, duello a colpi di scartoffie fra Kiev e Mosca

Economia
Gas, duello a colpi di scartoffie fra Kiev e Mosca
(Teleborsa) - La vicenda del gas russo si complica, dopo l'ennesimo fallimento delle trattative per regolarizzare i rapporti commerciali fra le due società di stato, la russa Gazprom, espressione degli interessi del Cremlino, e l'ucraina Naftogaz, che rappresenta gli interessi del governo ucraino.

Dopo le anticipazioni di un portavoce, Gazprom ha confermato con una nota lo stop alle forniture di gas a partire da questa mattina alle ore 8 italiane. La compagnia russa ha infatti intimato alla controparte di pagare il debito pregresso pari a 4,458 miliardi di dollari (1,451 miliardi per relativi al periodo novembre-dicembre 2013 e 3,007 miliardi per il periodo aprile-maggio 2014), in caso contrario non verrà più fornito gas "a credito".

Subito dopo la minaccia, la società è passata alle vie di fatto, promuovendo un arbitrato internazionale alla Corte di Stoccolma per il valore del debito residuo di 4,5 miliardi e avviando nei fatti il blocco delle spedizioni.

All'intimazione del pagamento anticipato, anche la Naftogaz ha risposto con un arbitrato dinanzi alla Corte di Stoccolma, del valore di 6 miliardi di dollari. L'azione legale, avanzata per chiedere il recupero del sovrapprezzo sulle passate forniture, mira anche a chiedere alla Corte la fissazione di un "prezzo equo" per il gas, visto il fallimento delle trattative e l'insuccesso della mediazione dell'UE.
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