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Quantitative easing in Eurozona: forse è la volta buona

Economia
Quantitative easing in Eurozona: forse è la volta buona
(Teleborsa) - Non ha detto nulla di diverso rispetto all'intervista all'Handelsblatt dello scorso 2 gennaio, ma questa volta Mario Draghi ha fatto centro.

Ieri, a differenza della scorsa settimana, le Borse europee hanno messo a segno un vero e proprio rally, forse perché ora c'è la consapevolezza che la Banca Centrale Europea agirà tempestivamente per bloccare sul nascere le minacce di deflazione in Eurozona.

In una risposta scritta all'Eurodeputato Luke Ming Flanagan che cade ad un soffio da quella che potrebbe rivelarsi la riunione clou del 2015, il Presidente della BCE ha parlato di quantitative easing in senso stretto, ovvero dell'acquisto di titoli di stato della Zona Euro, assicurando che il Consiglio direttivo è pronto a fare tutto il necessario per assicurare la stabilità dell'Eurozona, incluso il ricorso a "misure non convenzionali".

Il numero uno dell'Eurotower ha anche confermato che le decisioni saranno prese dal consiglio con l'attenzione sui "rischi per gli sviluppi dei prezzi nel medio termine", alla luce dei pessimi dati sull'inflazione pubblicati due giorni fa. Attenzione particolare - ha assicurato - sarà riservata anche all'impatto del prezzo del greggio sulle dinamiche d'inflazione.

Draghi ha anche promesso unanimità delle decisioni del Consiglio direttivo in caso di lancio di misure volte ad evitare un periodo prolungato di bassa inflazione, come il possibile acquisto di titoli sovrani.

Insomma, il Governatore ha promesso esattamente quello che mercati e investitori attendevano da tempo: una valanga di risorse fresche per rivitalizzare l'anemica economia dell'Eurozona. Con buona pace dell'euro che ieri si è portato ai minimi dal 2005.
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