(Teleborsa) -
Gli sviluppi della crisi greca non hanno generato un "contagio significativo" nell'Area Euro. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale, in occasione della
revisione delle stime di crescita pubblicata oggi, ricordando che anche la reazione dei mercati finanziari è stata "relativamente calma"
dopo il referendum che ha bocciato la proposta europea.
L'FMI naturalmente ha ricordato che gli
sviluppi della Grecia ed il
controllo dei capitali imposto dal governo ellenic hanno messo
sotto pressione i titoli più rischiosi, aumentando parallelamente il prezzo dei bond giudicati più sicuri e dunque alla stregua di un rifugio. Questi movimenti dunque hanno
accresciuto moderatamente gli spread, mentre più forte è stato l'aumento del differenziale dei titoli greci, che scontano la possibilità di default.
Il Fondo ha rivisto al rialzo le stime di crescita di alcune economie dell'Eurozona, ma le previsioni per la Grecia restano adombrate da un'alea di incertezza, che sconta anche gli ultimi eventi: banche chiuse, controllo dei capitali, mancati aiuti, possibilità di default, incertezza sugli aiuti. Prima che tutto questo accadesse, l?FMI aveva stimato per la Grecia un PIL reale a zero quest'anno ed un +2% il prossimo.
"Continuiamo a sperare e lavoriamo a un accordo che consentirebbe alla Grecia di rimanere nell'Eurozona", ha affermato il
direttore del dipartimento di ricerca del FMI Olivier Blanchard, precisando che la Grecia ha un impatto limitato sull'economia dell'Eurozona perché conta per appena un 2%.
L?economiasta ha anche sollecitato Atene a procedere ad una
ristrutturazione del debito ed ha affermato che un accordo con i creditori richiede
"scelte difficili da ambo le parti".