(Teleborsa) - Fiato sospeso per il
verdetto del Parlamento ellenico sul
piano di riforme proposto alla Grecia dai creditori europei in cambio di nuovi aiuti economici.
Secondo fonti interne, l'
esito della votazione non arriverà prima della mezzanotte anche se qualche parlamentare ha chiesto di prolungare l'esame fino alla mattina del 16 luglio.
L'
ostacolo maggiore al "sì" arriva proprio dal partito al Governo, Syriza, al punto che il Premier
Alexis Tsipras ha lanciato un
aut aut ai colleghi: senza il loro voto favorevole cadrà l'Esecutivo.
Ma la partita è tutt'altro che facile:
109 membri sui 201 del Comitato Centrale di Syriza hanno pubblicato una dichiarazione nella quale rifiutano apertamente il nuovo memorandum dichiarando che "il 12 luglio a Bruxelles si è consumato un colpo di Stato contro ogni idea di democrazie e sovranità popolare avente come obiettivo lo sterminio di un popolo che avrebbe potuto seguire un'altra strada" per risollevarsi dalla crisi.
I membri sostengono inoltre che i nuovi accordi non rispettano quanto
scelto da popolo in occasione del referendum.
Da rilevare che
oggi si è dimesso il vice ministro delle finanze Nadia Valavani, proprio per manifestare contro il memorandum. Un segno, questo, che il Governo Tsipras non è immune dai dissensi.