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Inflazione, rincari da 273 euro all'anno per la famiglia media

Lo rivela Codacons commentando i dati Istat. L'associazione dei consumatori prevede rincari da 65 euro annui per il cibo e 58 euro in più per i trasporti

Economia
Inflazione, rincari da 273 euro all'anno per la famiglia media
(Teleborsa) - "La ripartenza dell'inflazione determina una maggiore spesa pari a +273 euro su base annua per la famiglia su base annua per la famiglia tipo considerata dall'Istat. L'aggravio che sale a +352 euro nel caso in cui si consideri un nucleo familiare con due figli. Lo sostiene Codacons, commentando i dati dell'inflazione rivelati dall'istituto di statistica oggi 29 marzo.

"Si evidenzia una repentina inversione di tendenza per gli alimentari, che passano dal -0,8% di febbraio al +1,2% di marzo", ha spiegato il presidente Carlo Rienzi. "Una ripresa dei prezzi fortissima che incide sul tasso di inflazione finale, portando la famiglia tipo a spendere 65 euro in più per il cibo su base annua (+85 euro per un nucleo di 4 persone). Ma a spingere al rialzo l'inflazione sono anche i trasporti, che su base annua crescono del +1,8%. Questo significa che per spostarsi una famiglia spende mediamente 58 euro in più all'anno a causa dei rincari dei prezzi registrati nel comparto".

In controtendenza all'andamento generale nel carrello della spesa scendono i prezzi dei vegetali freschi che fanno registrare una diminuzione al consumo dell'8,9% rispetto allo scorso anno. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti che evidenzia una ripresa dell'inflazione anche se nei campi è in atto una grave deflazione per molti prodotti. Crollano i prezzi pagati agli agricoltori: dai pomodori (-63%) ai peperoni (-29%) dai fagiolini (-25%) alle patate (-19%) rispetto allo scorso anno, mettendo a rischio aziende e posti di lavoro dopo un inverno segnato dai gravi danni provocati dal gelo. Sotto accusa sono le distorsioni lungo la filiera e le importazioni incontrollate dall'estero favorite spesso dagli accordi commerciali agevolati stipulati dall'Unione fortemente contestati anche perché nei Paesi di origine è spesso permesso l'uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa, ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera. L'Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale con il 99,4% dei prodotti ortofrutticoli che sono risultati regolari per residui chimici secondo l'ultimo rapporto del ministero della salute.

La "lieve ripresa dell'inflazione, seppure legata in parte a fattori stagionali (trasporti e attività ricettive) e ad aumenti una tantum (tabacchi), potrebbe preludere ad un ritorno alla normalità delle dinamiche inflazionistiche. Bisognerà, comunque, attendere i prossimi mesi per avere conferma di ritorno stabile dei prezzi a dinamiche superiori all'1%". Questo il commento dell'Ufficio Studi Confcommercio.


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