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Amministrative, si vota fino alle 23 in 761 Comuni. Alle 19 affluenza 44,05%

Dato in crescita rispetto alla tornata precedente, ma nelle amministrative del 2013 si votava in 2 giorni

Economia, Politica
Amministrative, si vota fino alle 23 in 761 Comuni. Alle 19 affluenza 44,05%
(Teleborsa) - L'affluenza alle urne è tutto sommato "alta". Alle 19 in 623 dei 761 interessati da questa tornata di comunali era del 44,05% Il dato non comprende la Sicilia. Si vota sino alle 23. Poi, subito, lo spoglio delle schede. Son più di 7 milioni gli italiani che oggi, domenica 10 giugno, sono chiamati alle urne.



Gli eventuali ballottaggi sono previsti tra due settimane, il 24 giugno. Nel dettaglio sono interessati 761 comuni su 7.954: 586 appartenenti alle regioni a statuto ordinario, 137 in Sicilia e 38 in Sardegna. In totale voteranno 7.052.803 elettori. Urne aperte dalle 7.

I cittadini interessati devono decidere per l'elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali, con l'eccezione di Roma, dove 291 mila cittadini sono chiamati a riscrivere l'organigramma di due Municipi (il terzo e l'ottavo) della Capitale.

20 i capoluoghi di provincia chiamati alle urne, tra questi Ancona che è anche il capoluogo regionale delle Marche. Gli altri: Avellino, Barletta, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Massa, Messina, Pisa, Ragusa, Siracusa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Vicenza, Viterbo.

Il dato politico, come sempre, verrà letto soprattutto nei capoluoghi, se non altro per via del patrimonio degli uscenti: ben quindici sindaci di centrosinistra, due di centrodestra, uno solo dei 5 stelle e due espressione di liste civiche, fra i quali l’eretico di sinistra Renato Accorinti, primo cittadino di Messina.

I DATI SULL'AFFLUENZA - Alle ore 12, come aveva fatto sapere il Viminale, aveva votato il 19,82 per cento degli aventi diritto in 623 comuni dei 761 chiamati alle urne per le amministrative. Alla precedente tornata del 2013, quando però si votava in due giorni, la percentuale era stata del 14,48. Il dato, però, non tiene conto del risultato della Sicilia, gestito direttamente dalla Regione, dove, sempre alle 12, aveva votato il 16,94 per cento degli aventi diritto.

TEST PER MISURARE LA FORZA DI LEGA E M5S - Il "Governo del cambiamento", dunque, alla prova del voto: dopo i test elettorali delle regionali in Molise, Friuli e Val d’Aosta, è questo il primo test utile per misurare l’umore dei cittadini di fronte alla scomposizione dell’antico quadro bipolare e alla scelta della Lega e del Movimento 5 stelle di legarsi in un inedito “contratto” postelettorale.

Non a caso Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i due leader delle forze contraenti, nonostante gli impegni come vicepresidenti del Consiglio e titolari di ministeri di peso, non si sono risparmiati girando l’Italia da Nord a Sud per la campagna elettorale.
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