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Nuovo stadio Roma, Di Maio: Chi sbaglia paga

Nove persone sono state sottoposte a misure cautelari, con l'accusa di corruzione nell'ambito delle procedure di realizzazione dell'impianto sportivo Tor di Valle

Politica
Nuovo stadio Roma, Di Maio: Chi sbaglia paga
(Teleborsa) - E' scoppiata una vera e propria bufera sul nuovo stadio della Roma, destinata a creare panico negli ambienti politici e imprenditoriali della Capitale. Nove persone sono state sottoposte a misure cautelari, sei in carcere e tre ai domiciliari, con l'accusa di corruzione nell'ambito delle procedure di realizzazione dell'impianto sportivo Tor di Valle, a Roma. Secondo l'accusa il gruppo Parnasi foraggiava i politici con soldi in contanti, fatture per operazioni inesistenti, assunzioni e consulenze.

Coinvolti nell'arresto, oltre all'imprenditore Luca Parnasi, personaggi eccellenti come il presidente dell'Acea, Luca Lanzalone, il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Adriano Palozzi (Forza Italia) e l'ex assessore regionale, Michele Civita, del Pd. Tra gli indagati c'è anche il capogruppo degli M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara.

Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha detto di conoscere personalmente il costruttore, definendolo "una persona perbene e spero possa dimostrare la sua innocenza. C'è complicazione nel settore pubblico: il codice degli appalti, la legge contro il caporalato, il proliferare di leggi, codici e burocrazia aiuta chi vuole fregare prossimo. Un Paese più semplice è anche meno corrotto".

"Chi sbaglia paga" - ha dichiarato il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, sottolineando di aver "contattato subito i probiviri del Movimento e ho detto subito di accertare tutto quello che c'è sulle persone che potrebbero essere coinvolte in questa cosa. E, per quanto mi riguarda, come abbiamo sempre dimostrato, chi sbaglia paga. E mi permetto di dire che se le accuse verso queste persone, non solo del Movimento ma in generale, dovessero esser provate, questo dimostrerebbe come la gente si rovina la vita pur avendo delle posizioni di tutto rispetto".

Gli inquirenti hanno precisato che la sindaca Virginia Raggi non c'entra nulla con l'indagine e gli atti del Comune non sono oggetto del procedimento. "Se è tutto regolare, spero che il progetto stadio possa andare avanti", ha dichiarato la sindaca ricordando che "noi siamo della parte della legalità".
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