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Petrolio, attesa al rialzo la produzione non-OPEC

Le stime sono dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE)

Economia, Energia
Petrolio, attesa al rialzo la produzione non-OPEC
(Teleborsa) - L'appetito mondiale per il petrolio dovrebbe rimanere solido per tutto il prossimo anno, con la produzione americana che continua a dominare la crescita dell'offerta. Lo sottolinea l'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) che rivede al rialzo la produzione di petrolio da parte dei produttori che non fanno parte del Cartello.

Nell'outlook sull'energia, l'AIE stima un aumento di 1,4 milioni di barili al giorno, nel 2019, come l'anno in corso. Una parte significativa di questo incremento - spiega l'agenzia - sarà guidato dalla crescente domanda di prodotti petrolchimici. "Insieme alla forte crescita economica, lo sviluppo dell'industria petrolchimica mondiale sosterrà la crescita della domanda di petrolio" - scrive l'organizzazione con base a Parigi - che mette in guardia i vari Paesi sulla possibilità di prezzi più elevati, indebolimento della fiducia economica, protezionismo commerciale e potenziale ulteriore rafforzamento del dollaro USA.

Nel frattempo, l'agenzia prevede una crescita delle forniture di petrolio, al di fuori dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di greggio, a 1,7 milioni di barili al giorno. Gli Stati Uniti "mostrano di gran lunga il maggiore guadagno", con circa il 75% della crescita totale non-OPEC, nel corso di quest'anno e del prossimo.

Il report mensile sul greggio, rilasciato la vigilia dall'OPEC, ha evidenziato un aumento della produzione di oro nero da parte dei paesi facenti parte del Cartello. A maggio sono stati estratti 31,87 milioni di barili al giorno, in aumento di 35.400 barili al giorno rispetto ad aprile. Come si mossi i paesi? La produzione è diminuita in Nigeria, Libia e Venezuela, con le ultime due nazioni che continuano a soffrire di disordini politici. L'output è aumentato, invece, in Arabia Saudita (+85.500 barili al giorno), in Algeria e in Iraq. Cresciuta anche la produzione dell’Iran, a dispetto del ritorno delle sanzioni statunitensi.

Intanto, i prezzi del petrolio si muovono in flessione, con l'attenzione degli operatori rivolta al meeting dell'OPEC, in agenda il prossimo 22 giugno. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord, perde lo 0,45% a 75,31 dollari al barile. Il West Texas Intermediate statunitense cede lo 0,27% a 66,18 dollari.
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