(Teleborsa) - Si apre una settimana intensa per
dl dignità. Già oggi 17 luglio, davanti alle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera potrebbe parlare il Presidente dll'
INPS Tito Boeri.
Subito dopo la seduta mattutina dell'Aula, l'iter parlamentare prevede le audizioni nelle stesse Commissioni di Montecitorio che i terranno anche nella giornata di mercoledì 18. Il termine per gli emendamenti è fissato per giovedì 19 luglio alle 20:00. Da venerdì 20 luglio potrebbero partire le votazioni nelle Commissioni e proseguire anche sabato così da chiudere e licenziare il provvedimento nel fine
settimana.
I riflettori sono tutti puntati su
Boeri dopo lo scontro dei giorni scorsi sul decreto voluto da
Di Maio che sembra divenuto il decreto della discordia. Dopo il
botta e risposta tra il Ministro del Lavoro
Luigi Di Maio e il
MEF in merito alla relazione tecnica nella quale si ipotizza che si possano perdere 8mila posti di lavoro l'anno fino al 2028 per effetto del provvedimento, nella battaglia è stato trascinato anche l'
INPS accusato di elaborazioni "discutibili" e "prive di basi scientifiche" sulle cifre stimate per il rischio di
perdita di posti di lavoro in seguito alle nuove regole scritte nel decreto. Ma
Boeri non ci sta e ha parlato di un "attacco senza precedenti" all' INPS.
C'è grande attesa, dunque per relazione del Presidente dell'Istituto di Previdenza anche alla luce delle dichiarazioni del vicepremier
Salvini che, dopo la
querelle, ha invitato
Boeri a dimettersi. Dopo il Presidente dell'INPS, parlerà anche il vicepremier e ministro del lavoro e dello Sviluppo Economico,
Luigi Di Maio fautore del tanto discusso decreto.
Intanto,
Roberto Fico, presidente della Camera, rispondendo alla possibilità che ci sia un "complotto" dietro alle cifre sulla perdita dei posti di lavoro dovuti al decreto dignità, dà il suo pieno sostegno al vicepremier pentatellato. "Se Luigi Di Maio ha detto così, io gli credo", ha dichiarato
Fico. Alla domanda se Boeri debba fare un passo indietro, Fico ha risposto: "Boeri è il presidente dell'INPS e di questo parlerà con Giuseppe Conte".
Anche il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico a
Bersaglio Mobile su La7 ha dichiarato: "la questione dell'INPS io la considero una questione da chiarire ancora".
Di Maio ha parlato di stima "senza alcun valore scientifico che prevede un calo tra 10 anni di posti di lavoro, che significa mettere solo un numero in una relazione, numero che non condividiamo".
A dare manforte a
Di Maio anche il Premier
Giuseppe Conte che sul dl dignità ha detto: "mira a combattere il precariato e l'abuso di contratti a tempo determinato. Le premesse che parlano di aumento di disoccupazione mi sembrano destituite di plausibilità".