(Teleborsa) - Giornate di tensione per il settore sanitario, con
medici e dirigenti pronti ad incrociare le braccia, per protestare contro
le decisioni contenute nel Decreto fiscale che sta prendendo forma in queste settimane nei palazzi governativi.
I camici bianchi intendono così mostrare il loro disappunto con una forma di astensione dal lavoro un po' particolare,
non garantendo gli straordinari, che nella sanità sopperiscono alla cronica carenza di personale,
per tutta la giornata di oggi 22 ottobre. L'iniziativa, cui hanno aderito molteplici sigle sindacali, segue il
sit in a Montecitorio dello scorso 17 ottobre e continuerà con lo
sciopero generale previsto il prossimo
9 novembre.
A proposito del lavoro straordinario, il sindacato Anaao Assomed ricorda che sono
15 milioni le ore di straordinari non pagate ogni anno ai medici, che quindi non si vedono neanche riconosciuta la giusta retribuzione, ed arrivano a
300 giorni le ferie arretrate non utilizzate dal personale medico.
I medici lamentano
l'insufficienza dei finanziamenti, previsti dal dl Fiscale e attestati a circa un miliardo e 280 milioni, per il Fondo sanitario nazionale. Non tali da poter garantire quel
vasto programma di assunzioni che, anche in vista del prossimo piano quinquennale di pensionamento, sia in grado di assicurare
il corretto funzionamento dalla struttura del sistema sanitario nazionale (almeno 3.000 nuovi contratti di formazione specialistica).