(Teleborsa) -
Otto condanne e sette assoluzioni nel processo di primo grado per la strage del bus che il
28 luglio del 2013 precipitò da un viadotto
Acqualonga dell’A16 Napoli-Canosa, all’altezza del comune di
Monteforte Irpino, in provincia di Avellino, che provocò la morte di
40 persone. Assolto l’Ad di
Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci e altri 7 imputati, tra cui diversi manager della società e il dirigente della Motorizzazione
Vittorio Saulino.
CONDANNA DIREZIONE TRONCO DI CASSINO, LA NOTA DI ASPI - Autostrade per l’Italia, nel ribadire nuovamente la più profonda e sentita
vicinanza ai parenti delle vittime, esprime
rammarico in merito alla sentenza di
condanna pronunciata dal Tribunale di Avellino
nei confronti delle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Cassino.Autostrade per l’Italia ribadisce che nel corso del dibattimento è emerso con chiarezza che la causa dell’incidente è riconducibile alle
disastrose condizioni del bus – che viaggiava con un milione di chilometri, non aveva meccanica in ordine, non era mai stato sottoposto a revisione e aveva gli pneumatici usurati e non omologati, oltre che il sistema frenante non funzionante – e
alla condotta dell’autista.