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La "Festa della Donna" a Palazzo di Giustizia di Firenze

Un 8 marzo speciale con il ricordo del travagliato esordio di Lidia Poet che nel 1881 a Torino fu la prima "Avvocata" d'Italia

Economia
La "Festa della Donna" a Palazzo di Giustizia di Firenze
(Teleborsa) - Un 8 marzo speciale questo del 2019 a Palazzo di Giustizia di Firenze. È quello che si propongono un nutrito gruppo di donne, ma anche di uomini, che in quel Palazzo entrano ogni giorno con ruoli diversi: avvocate/i, cancelliere/i, magistrate/i, ufficiali giudiziari. Tutt'insieme per rievocare la vicenda di Lidia Poet, la prima donna ad essere iscritta a un Ordine degli Avvocati, Torino, nel 1881, per poi esserne cancellata poco dopo dalla Corte d'Appello in quanto donna inadatta "all'esercizio dell'avvocheria".



Lidia, anche senza titolo, continuerà a lavorare nello studio del fratello, finché nel 1920 entrerà in vigore la legge di ammissione delle donne alle professioni. Lidia Poet non era solo un'aspirante avvocata, era soprattutto una donna impegnata nell'aiutare persone in difficoltà. Durante la prima guerra mondiale si arruola come crocerossina ed è insignita di medaglia per il suo impegno.

Una "nutrita compagnia" di circa 80 "lavoratori di Tribunale" ricostruirà le fasi più significative della vicenda, con una finestra più ampia sull'epoca in cui si svolse. Questa rappresentazione, però, non è solo la giusta restituzione di memoria a una donna di passione, coraggio e generosità. "Noi rappresentiamo Lidia - dicono i promotori dell'iniziativa - ma , ancora prima, la parte migliore di noi. La società ci confeziona in ruoli fissi, da cui finiamo spesso per (non) comunicare con autoreferenzialità e individualismo: in questa esperienza abbiamo lasciato la postazione per confonderci in una nuova collettività dove il ruolo di chi partecipa è casuale, perché quello che rileva è solo il progetto comune che si porta avanti. Per un giorno, forse, il nostro Palazzo di Giustizia aderirà davvero all'idea di luogo di comunità che, dicono, fosse la teoria ispiratrice dell'architetto Leonardo Ricci che lo ha progettato".

La rappresentazione è parte della celebrazione dell'8 marzo organizzata dal Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati, con il patrocinio dell'Ordine stesso e della Fondazione per la Formazione di questo.


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