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Boeing Ethiopian: lutto nel mondo del volontariato e della cooperazione italiana

Tra le 157 vittime della sciagura aerea in Etiopia, otto italiani e i vertici di Africa Tremila onlus

Economia, Trasporti
Boeing Ethiopian: lutto nel mondo del volontariato e della cooperazione italiana
(Teleborsa) - C'erano anche 8 passeggeri italiani tra le 157 persone morte che si trovavano a bordo del Boeing 737 MAX 8 di Ethiopian Airlines diretti da Addis Abeba a Nairobi precipitato nella prima mattina di oggi domenica 10 marzo. La sciagura aerea ha colpito il mondo del volontariato e della cooperazione. Tutte le otto vittime italiane erano in viaggio per supportare progetti di aiuto sociale e umanitario o partecipare a iniziative aventi come obiettivo la pianificazione di interventi a difesa del territorio africano.

Un tributo pesante che colpisce l’associazione Africa Tremila onlus, che ha sede a Bergamo presso Confartigianato ed è una delle realtà bergamasche più attive nella cooperazione. Nella sciagura hanno perso la vita Carlo Spini, Presidente dell’Associazione, e la moglie Gabriella Viggiani, entrambi di Arezzo, e con loro il commercialista bergamasco Matteo Ravasio, tesoriere della onlus. I tre, una volta raggiunta Nairobi in aereo, si sarebbero messi in viaggio via terra con destinazione finale il Sud Sudan, dove la onlus sta realizzando un ospedale verso cui sono dirette attrezzature mediche trasportate su camion.

Virginia Chimenti, Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti sono le tre giovani donne impegnate in attività legate ad Agenzie Onu, in progetti di volontariato in molte regioni dell’Africa tra cui Kenya e Sud Sudan, che avrebbero raggiunto Nairobi per partecipare alla Conferenza internazionale sull’Ambiente Organizzata dalle Nazioni Unite.

Nella lista dei presenti a bordo c’è Paolo Dieci, romano, Presidente del Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli (Cisp) e della rete LinK 2007, l’Associazione di coordinamento consortile che raggruppa alcune tra le più importanti organizzazioni non governative italiane.

Tra le vittime anche Sebastiano Tusa, Assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia, archeologo di fama internazionale, diretto in Kenya per un progetto dell’Unesco.
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