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Vendite in modesta crescita. E' allarme su cambio abitudini che privilegia web

Allarme del Codacons, che cita la parallela crescita dell'e-commerce e invita il Governo ad abbandonare qualsiasi misura sulle chiusure domenicali dei negozi

Economia
Vendite in modesta crescita. E' allarme su cambio abitudini che privilegia web
(Teleborsa) - Crescita modesta ed asfittica per le vendite al dettaglio in Italia, che confermano un generale rallentamento da inizio 2019. E' questa la fotografia scattata dall'Istat che ha pubblicato oggi gli ultimi dati mensili sul commercio al dettaglio.

Dati che - secondo l'associazione dei consumatori Codacons - "dimostrano in modo inequivocabile i cambiamenti radicali nelle abitudini di acquisto degli italiani".

L'associazione,che invita il Governo ad abbandonare le misure sulle chiusure domenicali dei negozi, ricorda che "il record dell'e-commerce, che nel secondo mese dell'anno registra una crescita annua del +17,5%, è l'ennesima riprova di come i consumatori abbiano modificato le proprie abitudini, dirottando sempre più le spese sul web".

"Nemmeno la grande distribuzione riesce a reggere la concorrenza dello shopping online, e a febbraio registra un calo delle vendite che raggiunge il picco del -3,2% per gli ipermercati - afferma l presidente dell'Associazione Carlo Rienzi- Di fronte a questi numeri appare lampante come le chiusure domenicali dei negozi allo studio del governo non sia la strada giunta per salvare il commercio, e qualsiasi misura in tal senso deve essere abbandonata. Al contrario serve incentivare le vendite attraverso iniziative analoghe al "Black Friday", con giornate straordinarie di sconti presso gli esercizi commerciali tradizionali".

Anche secondo il Centro Studi di Confcommercio i dati Istat sono poco confortanti e ricorda che il tasso di crescita annuale dell'indice delle vendite in termini reali passa dall'1,6% di gennaio allo 0,3% di febbraio, una frenata che potrebbe preludere a future riduzioni tendenziali.

"Nel complesso si rafforza la sensazione che la riduzione della fiducia non si sia ancora completamente riflessa nei comportamenti di spesa delle famiglie".

"Il modesto recupero delle vendite presso le imprese di minori dimensioni - si sottolinea - è compensato dalla crescente difficoltà delle imprese più grandi, con la sola, illuminante, eccezione dei discount. Analogamente il miglioramento del non alimentare si traduce in un peggioramento della domanda per l'alimentare".

"In sostanza - conclude l'Ufficio Studi - l'area del consumo non si modifica, ma si sposta di volta in volta. L'unica eccezione continua ad essere rappresentata dal commercio elettronico, i cui tassi di crescita a due cifre derivano anche dal ritardo con cui il nostro Paese si e' avvicinato a questa modalità d'acquisto".
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