(Teleborsa) -
"Sul fronte fiscale servono delle misure credibili, identificabili e misurabili rispetto alle intenzioni". Misure che permettano al Governo di mantenere le promesse. È un
messaggio chiaro quello lanciato all'Italia dal
direttore generale del fondo monetario internazionale Christine Lagarde in occasione dell'
apertura della sessione primaverile della banca mondiale e dell'Fmi. In riferimento al
sistema bancario Lagarde ha sottolineato l'importante
riduzione dei crediti in sofferenza e ha elogiato la leadership della
Banca d'Italia. "Il
volume degli Npl sta calando gradualmente ma c'è ancora lavoro da fare.
È necessario rafforzare il sistema bancario". Aprendo lo sguardo all'
economia globale, l'ex ministro francese delle Finanze sottolinea come "dopo due anni di forte espansione, sia entrata in una fase delicata e di grande incertezza". Nel documento, intitolato
"Responsabilità comuni, ricompense condivise", Lagarde spiega che
il rallentamento della crescita mondiale è il riflesso dell'incertezza politica e di tensioni commerciali e geopolitiche. Un contesto in cui il Direttore dell'Fmi torna a chiedere ai Paesi membri di
sviluppare economie "più resilienti e inclusive" e di "aggiornare i framework internazionali fornendo un campo di gioco equo" per tutti. Alla luce del recente, ennesimo, taglio delle stime da parte dell' Fmi (per la terza volta in sei mesi) e di fronte a un'economia più debole Lagarde sostiene che sia diventato
"ancora più urgente agire attraverso politiche sia nazionali sia multilaterali". Se "un anno fa parlavamo di una crescita sincronizzata per il 75% dei paesi – afferma Lagarde –
oggi parliamo di rallentamento sincronizzato per il 70% dei paesi". Attualmente
il Fondo prevede una crescita del 3,3% quest'anno e del 3,6% l'anno prossimo ma – ha ricordato il Direttore generale – "siamo in un momento delicato e questo
rimbalzo atteso per il prossimo anno è precario e soggetto a rischi al ribasso, che variano dalle
tensioni commerciali non ancora risolte
all'alto livello di debito presente in alcuni settori e paesi, fino alle possibili
conseguenze della Brexit, quale che sia la forma che questa prende". Se una "formula che vada per tutti" non esiste, sono
due i principi fondamentali: "non fare danni" e "fare la cosa giusta". Riferimento nel primo caso è alla
minaccia di sanzioni commerciali, nel secondo all
'uso intelligente dello spazio fiscale e a un'auspicabile
riforma a livello globale della tassazione delle imprese.