(Teleborsa) - Come si dice spesso e ormai da tempo, non siamo un
Paese per giovani. Anzi.
L’Italia è il
terzo Paese più vecchio al mondo, con un'età media di
46 anni. L’invecchiamento del Belpaese è un fenomeno che
ridurrà il numero dei lavoratori, con ripercussioni non solo sui
conti pubblici ma anche su altri settori sui quali gli
anziani tendono a
spendere meno, dai ristoranti all'abbigliamento. A lanciare l'allarme è
Moody's: "L'impatto negativo dell'invecchiamento sulle finanze pubbliche", prosegue l’analisi, dovrebbe
"salire nei prossimi decenni".Secondo l’agenzia di rating americana, inoltre, il recente intervento sulle pensioni aumenterà la
“pressione” sui conti pubblici. “La recente decisione del Governo di capovolgere alcuni importanti aspetti delle precedenti riforme delle pensioni aumenterà le pressioni” sui conti pubblici di un Paese, l'Italia, ch
e "è già altamente indebitato". Questo è stato uno dei fattori che hanno contribuito alla nostra decisione di
tagliare il rating dell'Italia a Baa3 nell'ottobre 2018", conclude Moody's.