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Maltempo, Coldiretti: "Chiesto stato di calamità"

Confermato lo stato di allerta arancione per le Regioni del Nord, l'associazione: "Tempeste raddoppiate nell'estate 2019, agricoltura in ginocchio"

Agroalimentare, Economia
Maltempo, Coldiretti: "Chiesto stato di calamità"
(Teleborsa) - Il maltempo imperversa ancora sulle Regioni del Nord Italia con la Protezione Civile che ha confermato l'allerta arancione per la giornata di oggi e Coldiretti chiede lo stato di calamità per le zone colpite dall'ennesima tempesta.



In particolare, la situazione è critica nel lecchese dove le forti piogge e temporali di martedì sera hanno causato smottamenti e provocato 200 sfollati in Valsassina.

Secondo l'analisi Coldiretti su dati ESWD, la banca dati europea sugli eventi estremi, quella attuale sarebbe la 540esima tempesta che si è abbattuta sul nostro Paese nei mesi mesi, rendendo l'estate 2019 la più colpita da tempeste, nubifragi, trombe d'aria e grandinate, con gravi danni nelle campagne e nelle città ma anche al turismo.

L'analisi dell'associazione sottolinea la tendenza alla tropicalizzazione del clima: oltre a episodi sempre più violenti di nubifragi e acquazzoni, a luglio si è registrata una temperatura superiore di 2 gradi rispetto alla media storica, il settimo più caldo dal 1800 dopo che giugno aveva fatto registrare una temperatura superiore di 3,3 gradi rispetto alla media e si era classificato al secondo posto per temperatura elevata dal 1800, quando sono iniziate le rilevazioni secondo Isac Cnr.

Temperature bollenti ed eventi estremi, secondo la Coldiretti, hanno distrutto le coltivazioni nei campi. "Piante sradicate, serre divelte, vigneti abbattuti, mele, pesche e altra frutta flagellata come pure meloni e pomodori ma anche campi allagati, soia e mais stesi a terra dalle forti tempeste di vento, trombe d'aria e temporali intensi accompagnati da grandinate killer con frane, strade di campagna impraticabili e pascoli isolati hanno portato a chiedere nelle zone colpite lo stato di calamità", dichiara l'associazione che ha conteggiato danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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