(Teleborsa) -
Sbloccare le attività di recupero e trasformazione dei
rifiuti svolte dalle imprese, consentendo alle
Regioni di autorizzare il riciclo "caso per caso", nel rispetto della direttiva europea sui rifiuti. Lo chiede
Confartigianato intervenuta oggi in audizione all'
8^ Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla normativa che regola la
cessazione della qualifica di rifiuto (
end of waste).
Secondo i rappresentanti di Confartigianato l'
assenza di una
regolamentazione chiara sull'end of waste e l'attuale
confusione sulle
competenze autorizzative di Stato e Regioni ha paralizzato le attività di riciclo e riutilizzo dei rifiuti creando
gravi problemi a 525.000 imprese artigiane di numerosi settori, dall'edilizia al tessile, dalla lavorazione del legno alla meccanica, all'impiantistica fino al comparto alimentare. "Si tratta di una vera e propria
emergenza che sta
bloccando la transizione verso l'economia circolare in Italia", sottolinea Confartigianato.
In attesa che
vengano emanate norme chiare e omogenee a livello nazionale per semplificare il recupero degli
scarti di lavorazione e il loro riutilizzo nel processo produttivo, la Confederazione chiede che siano "subito r
iaffidate alle Regioni le autorizzazioni al riciclo caso per caso, sulla base di precise
condizioni e di criteri definiti, uguali per tutta l`Europa". Inoltre, propone di "istituire a livello nazionale una
cabina di regia e di monitoraggio di tutte le autorizzazioni rilasciate sul territorio".