(Teleborsa) -
Snam chiude i primi nove mesi dell'anno con
ricavi pari a 1.954 milioni di euro, in aumento di 81 milioni di euro, pari al 4,3%, rispetto ai primi nove mesi del 2018.
Il
margine operativo lordo ammonta a 1.661 milioni di euro, in salita di 65 milioni di euro (+4,1%).
L’
utile operativo è cresciuto di 35 milioni di euro, a 1.125 milioni di euro, pari al 3,2%, rispetto al corrispondente valore adjusted dei primi nove mesi del 2018.
L’
utile netto balza del 9,3% a 867 milioni di euro mentre gli investimenti tecnici dei primi nove mesi del 2019 ammontano a 650 milioni di euro, in aumento di 86 milioni di euro, pari al 15,2%.
L’
indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2019 si è attestato a 11.871 milioni di euro (11.548 milioni di euro al 31 dicembre 2018).
"Sulla base dei risultati dei primi nove mesi e delle previsioni per l’intero esercizio 2019,
il Consiglio di Amministrazione di Snam ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo 2019, pari a 0,095 euro per azione" con pagamento a partire dal 22 gennaio 2020, con stacco cedola 20 gennaio e record date 21 gennaio.
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I risultati dei primi nove mesi confermano il percorso di crescita di Snam, con un incremento dell’utile netto vicino al 10% grazie al positivo andamento del core business, allo sviluppo delle partecipate e alla continua ottimizzazione della struttura finanziaria - ha commentato
Marco Alverà, Amministratore Delegato di Snam
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Continuiamo a creare valore per i nostri azionisti, con una remunerazione attrattiva e in linea con i target di piano, come dimostra l’acconto sul dividendo che annunciamo oggi.
La nostra focalizzazione sull’innovazione e sulla transizione energetica è sempre più forte, con circa il 20% dei nostri investimenti dedicati a Snamtec. Stiamo lavorando - ha aggiunto Alverà - per la rete energetica del futuro, più moderna, integrata con i territori e sostenibile ed entro fine anno raddoppieremo la sperimentazione sull'idrogeno, portando la miscela al 10%".
OutlookSnam prevede per il 2019:
investimenti pari a circa 1 miliardo di euro, con un focus confermato su sostituzioni e manutenzioni, "al fine di continuare a garantire la massima resilienza, flessibilità ed efficienza delle infrastrutture esistenti";
riduzione dei costi del core business.