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Crisi libica, Borrell: "Incontreremo tutti i leader"

Secondo l'Alto Rappresentante UE "la situazione in Libia è molto pericolosa"

Economia, Politica
Crisi libica, Borrell: "Incontreremo tutti i leader"
(Teleborsa) - L'Europa è pronta a incontrare tutti i leader libici per risolvere la complicata crisi nel Paese. Così l'Alto rappresentante UE, Josep Borrell, a margine della riunione del Collegio dei commissari che ha discusso delle crisi in Libia, Iran e Iraq.



Per Borrell "la situazione in Libia è molto pericolosa. Stiamo aspettando la visita del primo ministro libico Al-Sarraj e incontreremo a Bruxelles o a Roma altri leader libici per analizzare con loro la situazione".

"I recenti sviluppi della situazione in Iran, Iraq e in tutta la regione sono estremamente preoccupanti. Una cosa è chiara: l'attuale situazione mette a rischio gli sforzi del passato e ha anche implicazione per l'importante lavoro della coalizione anti-Daesh", ha aggiunto Borrell che ha chiarito come non ci sia "alcun interesse ad aumentare questa spirale di violenza".

Anche la presidente della Commissione UE, Ursula Von der Leyen, ha chiesto di "fermare l'uso delle armi ora per lasciare spazio al dialogo", come ha dichiarato a margine della riunione del Collegio dei commissari.

Le parole arrivano a ridosso del vertice che ha visto i ministri degli Esteri di Italia, Francia, Germania e Regno Unito riuniti " sotto il cielo grigio di Bruxelles", come ha detto lo stesso Alto rappresentante UE, per affrontare la crisi libica.

L'incontro tra le potenze europee non ha però portato a nessun passo in avanti, con Parigi che si sarebbe messa di traverso e avrebbe impedito l'arrivo del generale Haftar al summit europeo, a cui anche al Sarraj ha rinunciato.

Al termine del vertice, è così arrivata la richiesta congiunta europea di "uno stop immediato a ulteriori escalation e alle interferenze esterne negli ultimi giorni", come ha spiegato Borrell.

Nel corso della riunione sulla Libia "abbiamo sottolineato la necessità di evitare azioni unilaterali come la firma di accordi che aggravano ulteriormente il conflitto, o azioni che creano un pretesto per interferenze esterne contrarie agli interessi del popolo libico, nonché agli interessi europei", hanno aggiunto in una dichiarazione congiunta l'Alto rappresentante dell'Unione europea e i ministri degli Affari Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito.
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