(Teleborsa) - Nel 2019, a dieci anni dall'entrata in funzione delle linee ad alta velocità,
l'Italia del trasporto ferroviario risulta spaccata in due - come accade purtroppo in molti altri settori - con il
Sud in affanno. Questa la fotografia scattata dall'annuale rapporto
"Pendolaria" redatto (dal 2008) da
Legambiente e presentato ieri a Palermo alla Real Fonderia della Cala. All’incontro, introdotto dal Vicepresidente di Legambiente
Edoardo Zanchini e coordinato dal presidente di Legambiente Sicilia
Gianfranco Zanna, sono intervenuto tra gli altri il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale
Giuseppe Provenzano, il direttore generale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Angelo Mautone, l’assessore ai Trasporti della Regione siciliana
Marco Falcone, dirigenti di
Trenitalia e RFI.“Abbiamo scelto di presentare
Pendolaria a Palermo perché sono le grandi città e il Sud le due emergenze del nostro Paese nel trasporto ferroviario – ha dichiarato il Vicepresidente di Legambiente
Edoardo Zanchini – La nuova Commissione europea guidata da Ursula Von der Leyen si è impegnata per politiche e obiettivi più ambiziosi e per un piano di investimenti da mille miliardi di euro per raggiungere i target fissati con l’Accordo di Parigi sul Clima e fermare la crescita della temperatura del Pianeta.
I trasporti sono l’unico settore che in Italia ha visto crescere le emissioni dal 1990 ad oggi; dobbiamo scegliere di accelerare il cambiamento della mobilità con politiche più incisive e l’obiettivo di raddoppiare il numero di viaggiatori giornalieri su treni regionali e metropolitane, dagli attuali 5,7 a 10 milioni".
Numeri in aumento sia per i
treni a lunga percorrenza, sia per i treni regionali e le linee metropolitane, queste ultime presenti in 7 città:
Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania.Imponente in 10 anni il bilancio dell'Alta Velocità: i numeri sono cresciuti di anno in anno, grazie al raddoppio della flotta dei treni AV: 74 nel 2008, 144 nel 2019. I passeggeri trasportati sui treni
AV di Trenitalia sono passati dai 6,5 milioni del 2008 a 40 milioni nel 2018, con un aumento del 517%.Drammatica la situazione al Sud, dove i
treni sono vecchi (età media 19,3 anni rispetto ai 12,5 anni al Nord) e pochi (sono stati addirittura ridotti gli intercity e i regionali in circolazione negli ultimi dieci anni) e viaggiano su linee in larga parte
a binario unico e non elettrificate. Rispetto al resto del Paese sono di meno sia le Frecce, che gli Italo, gli Intercity e i regionali. Ci sono in tutta
la Sicilia 486 corse al giorno dei treni regionali contro le 2.560 della Lombardia: quasi 5,3 volte tanto (a fronte di una popolazione di 5 milioni di persone in Sicilia e 10 milioni in Lombardia). Le corse giornaliere in Provincia di Bolzano sono 266, quasi quante quelle offerte in Sardegna (297) dove però la popolazione è oltre il triplo. In Calabria sono 341 le corse giornaliere, meno delle 355 effettuate in Liguria dove popolazione ed estensione sono inferiori.